Miseria sotto l’albero

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Il Natale è alle porte ma sotto l’albero non ci sono regali per i tifosi del Livorno. Ennesimo pareggio per gli amaranto, oltretutto casalingo, contro una formazione a nostro avviso modesta, salita all’Ardenza solo ed esclusivamente pensando a non prenderle.

Esposito stavolta decide di fare le cose semplici: 4-3-3 con Frati ed El Bakthaoui larghi a supportare Lucatti, centrocampo con Neri a fare da metronomo e difesa inedita con coppia di centrali formata da Fancelli (finalmente) e Benassi. Una formazione con uomini nei loro ruoli e senza calciatori in evidente calo di forma fisica e mentale (leggi Russo e Giampà).

La partita è un monologo del Livorno, che copre bene il campo e tiene il pallino del gioco in mano per 90 minuti ed oltre. Nel primo tempo, fatte salve un paio di iniziative di Frati, il dominio amaranto è piuttosto sterile anche se:

  • Luci rende il 70% in più, svincolato da obblighi di impostazione.
  • Neri, nonostante la giovane età ed il ruolo non propriamente semplice, è di fatto l’unico in squadra che lo sappia interpretare al meglio. Eccede nei lanci e ne sbaglia troppi, ma ha personalità ed è funzionale al gioco della squadra.
  • Lucatti è un guerriero e gioca tutti, ma proprio tutti i palloni che arrivano davanti, facendosi apprezzare per generosità e per alcuni scambi con i suoi alfieri, anche in velocità.
  • La coppia di centrali difensivi ha finalmente un senso. Attenti, reattivi, pochi fronzoli, ottimi sugli anticipi con la squadra in pressione. Da non cambiare mai più.

La pressione del Livorno si concretizza nel secondo tempo. Dopo un paio di occasioni create e sprecate da El Bakthaoui (ottima prova, ma serve più concretezza), è Lucatti che si procura un rigore sull’ennesima palla difesa spalle alla porta in area avversaria. Frati trasforma e la speranza sugli spalti è che finalmente si possa condurre in porto una gara vittoriosa senza patemi.

Ma l’illusione dura solo 5 minuti, il tempo che impiega il Gavorrano ad effettuare il primo mezzo tiro in porta, in seguito ad un calcio d’angolo regalato dai nostri. Indecisione di Fogli e rete del pareggio.

C’è tempo per una traversa del Livorno e poi tutti a casa. Sul Picchi inizia a piovere, mentre sugli amaranto di fatto non ha mai smesso. Si chiude un 2022 non proprio fortunato per i nostri colori, nonostante la rocambolesca promozione dall’Eccellenza. È stato un anno calcisticamente faticoso, fatto di mille inciampi, curve e controcurve, in salita, come sempre contro vento. Ora serve un’ultima parte di mercato al fulmicotone, bisogna rimediare agli evidenti errori in fase di costruzione della squadra.

Esposito deve insistere sugli uomini più affidabili e freschi mentalmente, senza avventurarsi in esperimenti per i quali il tempo a disposizione è ormai finito.

Serve recuperare a pieno i lungodegenti Lucarelli e Pecchia, che possono dare linfa e spinta sugli esterni, ma soprattutto occorre un inizio girone di ritorno old style, affrontato come se fosse un’ultima spiaggia, dentro o fuori, con la bava alla bocca di chi sa di non aver fatto quanto ci si aspettava, con la fame di rivincita. La storia non è ancora finita.

Detto ora sembra una bestemmia e forse lo è, ma non sarebbe la prima volta che con le giuste contromisure ed uno spirito ritrovato, una squadra riesce a ribaltare i pronostici e compiere imprese mirabolanti. Se il Gavorrano è terzo in classifica possiamo ancora lottare. Dobbiamo lottare. L’unica certezza è che noi saremo sempre qui.

Quindi forza Livorno come sempre e tanti auguri a tutti.