Non piegare un istante giammai

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Piangersi addosso non ha mai fatto parte del DNA di noi livornesi.

Non lo abbiamo mai fatto, neanche nei giorni più bui della nostra ultracentenaria storia calcistica. In ogni circostanza abbiamo saputo rialzarci, feriti ma mai domi, con l’orgoglio e la consapevolezza che gli eventi ci avevano piegato ma non spezzato.

Inutile dilungarsi sui tanti torti subiti e comunque, prima di proseguire, ci preme sottolineare che, anche se si tratta soltanto di calcio, non ci piangeremo addosso neanche questa volta.

La vicenda Tau-Figline pare essere in dirittura d’arrivo. Siamo finalmente giunti alle porte con i sassi. Purtroppo però, dopo il clamore iniziale che aveva coinvolto testate nazionali ed internazionali, sembra ora esserci una sorta di silenzio imposto, un raffreddamento probabilmente generato ad arte dalla stessa mano dei colpevoli.

Prendiamo slancio da un post di Cristiano Lucarelli su Instagram che descrive così la situazione:

Il silenzio e la mancata presa di posizione del Comitato regionale Toscano sul caso è inaccettabile ed inquietante. Non si pensi di mettere la testa sotto la sabbia e di minimizzare l’accaduto, perché un caso pubblicato pure su ‘Striscia la notizia’ che penalizza una squadra e una città con la storia di Livorno si nasconde male… Dovessero ‘tutti’ rimanere impuniti si aprirebbe un precedente pericolosissimo per il calcio italiano, una sorta di libera tutti…

Cristiano Lucarelli

Il nostro bomber ci ha sempre messo la faccia e, nonostante di mestiere faccia l’allenatore di una squadra di serie B, continua ad essere parte attiva della rinascita amaranto.

Vorremmo soffermarci proprio su questo aspetto, coinvolgendo, se possibile, il maggior numero di personaggi della nostra città, dalle istituzioni a tutti coloro che, in modo particolare sui social, smuovono l’interesse di migliaia di persone.

É il momento di rimboccarci per l’ennesima volta le maniche e lottare tutti insieme per ricordare al mondo intero la meschina frode sportiva andata in scena ad Altopascio in una partita di pallone tra dilettanti, per di più al cospetto degli sguardi sorpresi ed increduli di molti bambini delle scuole calcio.

Crediamo che indipendentemente dal contesto e dalla categoria si tratti di una delle più grandi truffe perpetrate ai danni degli avversari e della stessa disciplina, una goffa messa in scena che non può cadere nel dimenticatoio e restare impunita

Per questo, come già detto, sarebbe opportuno che, dopo il nostro Cristiano, anche altri illustri concittadini prendessero nuovamente posizione e continuassero a dare eco alla vicenda in questi che sono i giorni decisivi.

C’è in ballo un salto di categoria, ciò che non siamo stati in grado di conquistare sul campo, anche in virtù di un regolamento quantomeno discutibile. C’è in gioco la reputazione di uno sport e di tutto il movimento che riesce a generare.

Il Livorno Calcio, i suoi tifosi e tutta la città esigono rispetto e giustizia.