Figline – US Livorno 0-0

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Mazzoni s.v.
Per un’ora non gli arriva né un tiro, né un pallone, né un insulto degli avversari. Alla fine, vinto dalla noia, si infortuna da solo mentre osserva le nuvole.

Dal 60′ Pulidori s.v.
Il mister con lui è stato chiaro: giochi solo se Mazzoni si fa male o si fa squalificare per 180 giornate. Con il nostro Luca colpito al quadricipite da una nuvola assassina, entra e senza muovere un dito spinge a lato con la sola forza del pensiero un colpo di testa. Telecinetico.

Franzoni 5,5
Da brava quota, e quindi vergine per regolamento, non è abituato a spingere. Però con le franelle con gli avversari tutto sommato se la cava.

Russo 6,5
Non appena entra nello stadio e vede la tribuna ricoperta di bandiere giallo-blu crede che ce l’abbiano con lui per via del cognome. Indignato, passa tutta la partita a ripetere agli attaccanti ucraini che quella nella loro terra non è una guerra, ma un’operazione speciale.

Palmiero 6,5
Accanto a Russo si sente al sicuro, come il fratello minore del boss durante una rissa.

Giuliani 6
Nel primo tempo mette dentro il primo cross riuscito della sua vita, nella ripresa la mira cala e butta dentro assist a mezza vita pressoché ingestibili.

Gargiulo 5,5
A volte assomiglia a un oggetto molle e penetrabile, tipo Slimer in Ghostbusters. Chiamate gli acchiappafantasmi.

Luci 5
Quando prova il lancio lungo il suo piede è così poco sensibile da farmi credere che lo abbia avvolto da un doppio preservativo ritardante.

Pecchia 6,5
Rifila più gollettoni agli avversari di Steven Seagal in Trappola in Alto mare. Mezzo punto in più per l’utilizzo delle arti marziali. Cintura nera.

Bellazzini 5
È come le sorprese dell’ovetto Kinder: c’è ma non si vede. E quando lo scarti rimani spesso deluso.

Dal 74′ Apolloni 6,5
Secondo la mitologia norrena Thor è la personificazione della folgore e del tuono. Entra e brandisce il suo martello risvegliandoci un po’ dall’atmosfera soporifera della partita.

Ferretti 5
Nel primo tempo si mangia un gol davanti al portiere. Nella ripresa invece assomiglia a un bicchiere di Pinot grigio: fermo.

Vantaggiato 5
A un tratto viene spinto da dietro, e il ricordo corre subito alla lontana estate del 1991 quando, senza saper nuotare, venne buttato in mare a tradimento da quello stronzo di suo cugino. Per dimenticare il trauma infantile si mette a litigare con tutta Figline, prendendosi pure un giallo.

Dal 66′ Frati 5,5
Il mister lo butta dentro appena Ferretti finisce le bollicine, sperando nell’aiuto delle sue preghiere. Si posiziona sul limite dell’area di rigore recitando tutte le invocazioni a Cristo, alla Madonna e allo Spirito Santo imparate nel corso del suo ritiro spirituale a Montenero, ma non basta.

Angelini 6
Cerca di restare concentrato ma la partita è talmente noiosa che si mette a contare i regionali e i Frecciarossa che sfrecciano dietro il campo. Capostazione.

Nella foto: la carica di Apolloni al momento dell’ingresso in campo.