Hai ragionissima sul fatto del voler evitare la morte dei propri uomini. Quando ragazzi mandati al fronte in culo al mondo iniziano a tornare nelle bare con le bandiere sopra, il consenso di qualsiasi leader o partito viene colpito duramente, ecco perché i Paesi occidentali, tendenzialmente democrazie molto attente all'opinione pubblica per motivi elettorali, cercano do evitare.BALDOeFIERO ha scritto: ↑mer 23 feb 2022, 20:28 Spirit, sui Russi in Afghanistan hai ovviamente ragione, errore mio ... tra l'altro quella guerra è definita come il Vietnam Sovietico (o qualcosa di simile) a testimonianza della sconfitta o non vittoria che dir si voglia. Quando parlo dell'URSS mi parte la valvola ... anche Ivan Drago sconfisse Rocky Balboa infatti
Sul perché in quei posti sia difficile vincere, lessi tempo fa che la conformazione del territorio rende molto difficile fare una guerra "all'occidentale". Per di più contro un nemico che noi identifichiamo come "Arabi", "Talebani", "Mujahideen" ... ma che in realtà è molto frammentato al suo interno ... tanti piccoli pezzi sparsi. Sparsi dove? Su un territorio fatto di monti, piccoli villaggi, grotte. Per sapere dove bombardare via aerea ci vogliono le coordinate. E chi le trova in mezzo a quei monti? Chi ci ha provato, 99 volte su 100 c'è morto ... perché quegli uomini a cavallo, disposti a morire per la loro causa, con i soli fucili sanno controllare ognuno un pezzetto del loro territorio. Quindi non ci puoi nemmeno fare il famoso "parcheggio" ... perché uccideresti più civili nei villaggi che nemici. Invii uomini ... te li uccidono, alcuni ritornano, bombardi ma prendi una frazione (o fazione) e gli fai vento.
Pottine, sugli USA sono d'accordo ... la loro potenza è tecnologica e logistica ma peccano sulla parte "strategica" e, ribadisco, peccano anche perché a differenza dei Russi, degli Arabi integralisti ecc per gli USA un uomo perso in guerra è un problema. Vogliono morire il meno possibile. E questo in guerra è una carenza strategica. Non metto in dubbio la potenza bellica degli USA (tradotto: armi) ma la loro capacità di tener testa a stati pronti a tutto in momenti di guerra.
Ieri poi ho ascoltato un servizio su Radio24 dove si parla del cosiddetto "corridoio di Suwalki". È una striscia di 60km, confine tra Polonia e Lituania. Considerando che quella striscia è tra Russia (dove c'è Kaliningrad) e la Bielorussia (amica di Putin) ... se quel pezzo di terra venisse preso dai Russi le repubbliche di Lituania, Lettonia ed Estonia sarebbero "tagliate fuori" dai confini NATO. Ecco il perché di tanta mobilitazione ed esercitazioni (una massiccia anche nel 2020 se ricordate!!!) di eserciti NATO in Polonia e dintorni. Quella potrebbe essere la prossima Ucraina.
Comunque dubito che Putin (o la NATO) voglia scatenare una terza guerra mondiale. Penso seriamente che questa sia un modo di negoziare, alla Russa, sul comparto energetico. I morti ci saranno: in Donbass e dintorni. Morti minori per questi signori. È per questo che li disprezzo. Una vita umana è una vita umana. Qui, fori di qui e all'estero.
Anche gli americani stessi non mandano più gente sul terreno, a parte qualche operazione di forze speciali, dalla guerra in Iraq del 2003. Poi son venuti via sia da lì che dall'Afghanistan perché, tra le altre cose, gli costava troppo in termini di politica interna.
Condivido anche la conclusione.