Palestina libera!

[Fabio]

Livorno, caos dopo la manifestazione per Israele con rissa dietro al Duomo: fermati in tre

Un mini corteo si è staccato dal presidio e si è mosso al grido di “Palestina libera”, poi il caos in via Cairoli. In tre finiscono in questura

LIVORNO. Un mini corteo (“non autorizzato” come hanno detto le forze dell’ordine presenti) si stacca da piazza del Municipio, a manifestazione ormai finita, e si dirige verso il Duomo al grido di “Palestina libera”. Arrivati in via Cairoli, il caos. I ragazzi del corteo, tutti molto giovani, si scontrano con altre persone. E nel mucchio finisce anche qualche carabiniere. Alla fine poliziotti e militari bloccano tre persone e le portano in questura.

E’ successo tutto giovedì 12 ottobre. In serata in piazza del Municipio si è svolta la manifestazione pro Israele e contro “il terrorismo di Hamas”. Qualche nervosismo c’è, ma tutto scorre abbastanza tranquillamente. Poi spunta uno striscione: “Né con Israele né con Hamas, Palestina libera e indipendente”. Striscione che viene fatto rimuovere dalla Digos lì presente. Gli interventi al presidio, comunque, proseguono fino a che la manifestazione volge a conclusione.


A quel punto una decina di ragazzi sfila in piazza Grande e supera il Duomo al grido di "Palestina libera”. Fino a che, in via Cairoli, scoppia una rissa. Con polizia e carabinieri a dividere i contendenti. Il gruppo si disperde. Tre persone vengono bloccate dalla polizia, arrivata nel frattempo anche con una camionetta aggiuntiva, e portate in questura.

Link: https://www.iltirreno.it/livorno/crona ... .100400903

Continuo a non capacitarmi di come ormai non basta nemmeno più specificare di essere contro hamas; basta mostrare supporto alla Palestina e vieni bollato come simpatizzante dei terroristi. Il bello è che la gente ci crede: mi sono voluto fare del male andando a leggere i commenti ed è pieno di gente che accusa i "tossici dei centri sociali di sinistra".

[Jobbe]

Naturalmente striscione immediatamente fatto rimuovere dalla DIGOS. Guai esporre pensieri diversi da quelli indicati dal main stream.
Riprese molto chiare che non lasciano dubbi sull'accaduto.

[Dattero]

Striscione INECCEPIBILE.
Il resto fa parte della storia di un paese vergognoso.

[Davide72]

Israele a quanto pare si sta preparando a fare un'ecatombe...a quanto pare va bene così a tutti quanti...

[Dattero]

Naturalmente striscione immediatamente fatto rimuovere dalla DIGOS. Guai esporre pensieri diversi da quelli indicati dal main stream.
Riprese molto chiare che non lasciano dubbi sull'accaduto.

Rendiamoci conto a che livello siamo arrivati.
Democrazie occidentali...ma levatevi di 'ulo, buffoni.

[zanardi]

Ecco i 40 bambini decapitati. Mi raccomando contateli uno per uno.

https://contropiano.org/news/internazio ... ri-0165103

https://contropiano.org/news/politica-n ... hu-0165110

Appunto, fake news prodotte dal Corriere dei Piccoli e dalla Repubblica delle Banane con l'intento di suggestionare e indirizzare l'opinione pubblica, notizia smentita addirittura dalla giornalista che l'aveva rilanciata,, giornali utili soltanto per le gabbie delle cocorite.

https://www.wired.it/article/hamas-bamb ... le-storia/

https://www.lindipendente.online/2023/1 ... -da-hamas/

[Fabio]

Israele a quanto pare si sta preparando a fare un'ecatombe...a quanto pare va bene così a tutti quanti...

Eh d'altra parte ha diritto a difendersi............

[Jobbe]

Da il Fatto Quotidiano 13-10-2023

CERCANSI AMICI DEI “MOZZATESTE” A SINISTRA, A COSTO DI INVENTARSELI

Selvaggia Lucarelli

Come se questi giorni non fossero già abbastanza mesti, mi sono imbattuta in un articolo di Stefano Cappellini su Repubblica: “Quelli che giustificano
gli orrori di Kfar Aza. Se l’ideologia acceca un pezzo della sinistra”.
Incuriosita dal titolo che prometteva di radere al suolo nientepopodimeno che un pezzo della sinistra, ho letto i brillanti argomenti. Cappellini riporta
la notizia secondo cui Shani Louk, la povera ragazza rapita al rave party e caricata su un pick-up, non sarebbe morta, ma ricoverata in un ospedale
di Gaza. La notizia, dice lui, “sui social si è trasformata in una disgustosa campagna di mistificazione”: gli agit prop“sono arrivati a sostenere che
la ragazza era stata caricata sul mezzo solo per essere portata in ospedale!”. A Cappellini sfugge che è stata la madre di Shani Louk a dichiarare che la figlia sarebbe ferita in un ospedale a Gaza. Ma soprattutto dovrebbe spiegarci quanti sarebbero questi agit prop. Siccome il Pd alle ultime elezioni ha preso 5 milioni di voti, mi aspetto che Cappellini abbia contato almeno 2milioni di tweet dimistificatori di sinistra per parlare di un “pezzo di sinistra”.
Il giornalista si scaglia poi contro chi mette in discussione l’attendibilità della notizia secondo cui gli israeliani avrebbero trovato 40 bambini decapitati. Da giorni è chiaro che la fonte non è affidabile, ma per lui le attente verifiche della notizia vanno catalogate come “miasmi di fogna”. E aggiunge: “come se, ammesso e non concesso che i bambini fossero stati solo uccisi e non decapitati, la cosa potesse cambiare segno all’azione. Come se, ammesso e non concesso che i trucidati fossero tutti adulti, la mattanza potesse passare da crimine contro l’umanità a legittima azione di guerra”. Insomma, se fai il reporter di guerra puoi scrivere, a piacere, che ci sono 40 neonati decapitati o 10 adulti falciati dai proiettili. È uguale. Se verifichi una notizia non sei un giornalista,ma un sostenitore di Hamas. Peccato che poche righe più su Cappellini si fosse appena lamentato per le fake news su Shani Louk in ospedale a Gaza. Insomma, le fake newssi dividono in due filoni: quelle che piacciono a Cappellini e quelle che non piacciono a Cappellini. Il quale, dopo aver estrapolato a caso qualche frase di Elena Basile per infoltire le file dell’Hamas Fan Club, sfodera un’altra prova schiacciante della sinistra amica dei “mozzateste” (testuale): “A Barcellona alle manifestazioni pro Hamas sventolavano bandiere della comunità Lgbtq”. Si riferisce alla manifestazione dell’8 ottobre in piazza Sant Jaume dove 400 persone si sono radunate con bandiere palestinesi contro l’apartheid e l’odio etnico. Nessun riferimento ad Hamas. In tutta la piazza sventolava un’unica bandiera arcobaleno, che poi potrebbe anche significare “pace”. Questo, per Cappellini, sarebbe un pezzo di sinistra Lgbtq. Ma ho un’altra notizia per lui: il mio kebabbaro sotto casa dice che l’attacco se lo aspettava perché i palestinesi soffrono da troppo tempo. Con questa informazione, domani può scrivere che tutta la sinistra sta con i “mozzateste”.

[cuorelabronico]

Rimango allibito e non riesco a capire chi giustifica l'una o l'altra parte, entrambi stanno causando morti e reati all'umanità gravissimi e nessuno è incolpevole. Questa situazione creata e giustificata dal mondo occidentale con colpe enormi da chi ha governato il mondo dal dopo guerra fino a oggi e chiaramente continuerà ancora è stata presa come scusa per poter reclutare e fare attentati mossi da una idea religiosa che per me è incomprensibile! Adesso Tv, giornali, influencer, politici ecc... si schierano come è più comodo a loro ma qua non c'è da schierarsi qua c'è da salvare persone innocenti sia palestinesi che da anni non hanno i propri diritti rispettati sia per gli israeliani civili. Concludo dicendo che umanità di merda siamo e stiamo diventando!

[19=L=15]

Da il Fatto Quotidiano 13-10-2023

CERCANSI AMICI DEI “MOZZATESTE” A SINISTRA, A COSTO DI INVENTARSELI

Selvaggia Lucarelli

Come se questi giorni non fossero già abbastanza mesti, mi sono imbattuta in un articolo di Stefano Cappellini su Repubblica: “Quelli che giustificano
gli orrori di Kfar Aza. Se l’ideologia acceca un pezzo della sinistra”.
Incuriosita dal titolo che prometteva di radere al suolo nientepopodimeno che un pezzo della sinistra, ho letto i brillanti argomenti. Cappellini riporta
la notizia secondo cui Shani Louk, la povera ragazza rapita al rave party e caricata su un pick-up, non sarebbe morta, ma ricoverata in un ospedale
di Gaza. La notizia, dice lui, “sui social si è trasformata in una disgustosa campagna di mistificazione”: gli agit prop“sono arrivati a sostenere che
la ragazza era stata caricata sul mezzo solo per essere portata in ospedale!”. A Cappellini sfugge che è stata la madre di Shani Louk a dichiarare che la figlia sarebbe ferita in un ospedale a Gaza. Ma soprattutto dovrebbe spiegarci quanti sarebbero questi agit prop. Siccome il Pd alle ultime elezioni ha preso 5 milioni di voti, mi aspetto che Cappellini abbia contato almeno 2milioni di tweet dimistificatori di sinistra per parlare di un “pezzo di sinistra”.
Il giornalista si scaglia poi contro chi mette in discussione l’attendibilità della notizia secondo cui gli israeliani avrebbero trovato 40 bambini decapitati. Da giorni è chiaro che la fonte non è affidabile, ma per lui le attente verifiche della notizia vanno catalogate come “miasmi di fogna”. E aggiunge: “come se, ammesso e non concesso che i bambini fossero stati solo uccisi e non decapitati, la cosa potesse cambiare segno all’azione. Come se, ammesso e non concesso che i trucidati fossero tutti adulti, la mattanza potesse passare da crimine contro l’umanità a legittima azione di guerra”. Insomma, se fai il reporter di guerra puoi scrivere, a piacere, che ci sono 40 neonati decapitati o 10 adulti falciati dai proiettili. È uguale. Se verifichi una notizia non sei un giornalista,ma un sostenitore di Hamas. Peccato che poche righe più su Cappellini si fosse appena lamentato per le fake news su Shani Louk in ospedale a Gaza. Insomma, le fake newssi dividono in due filoni: quelle che piacciono a Cappellini e quelle che non piacciono a Cappellini. Il quale, dopo aver estrapolato a caso qualche frase di Elena Basile per infoltire le file dell’Hamas Fan Club, sfodera un’altra prova schiacciante della sinistra amica dei “mozzateste” (testuale): “A Barcellona alle manifestazioni pro Hamas sventolavano bandiere della comunità Lgbtq”. Si riferisce alla manifestazione dell’8 ottobre in piazza Sant Jaume dove 400 persone si sono radunate con bandiere palestinesi contro l’apartheid e l’odio etnico. Nessun riferimento ad Hamas. In tutta la piazza sventolava un’unica bandiera arcobaleno, che poi potrebbe anche significare “pace”. Questo, per Cappellini, sarebbe un pezzo di sinistra Lgbtq. Ma ho un’altra notizia per lui: il mio kebabbaro sotto casa dice che l’attacco se lo aspettava perché i palestinesi soffrono da troppo tempo. Con questa informazione, domani può scrivere che tutta la sinistra sta con i “mozzateste”.

A me lei non sta simpaticissima però di sicuro non è una scema anzi.
E sopratutto qui tocca bene tutti i punti, che poco hanno a che vedere con la Palestina (intesa come area geografica): è solo un ambito xfare bagarre locale, che mettono in luce quanto faccis schifo la destra e la stampa che gli va dietro