Vernacoliere

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spiritual
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Vernacoliere

Messaggio da spiritual »

Sottoscritto l'abbonamento dopo l'appello di Cardinali, avevo accumulato le buste senza leggere i giornalini. Me li sono portati al mare e li sto leggendo. Ragazzi, è uno spasso. Forse il numero di maggio non è al massimo, ma gli altri. Certe volte mi scappa la risata sulla spiaggia e qualcuno mi guarderà dandomi del coglione. Coglioni sono loro che non capiscono l'arguzia livornese. Boia, deh come mi sento fortunato di essè nato in quella città per certi aspetti così strana, che tante volte fa anche incazzà per difetti che non coincidono con i miei comportamenti, ma che ha nel suo DNA un modo di essere unico.
E non mi riferisco solo all'arguzia.
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fides
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Re: Vernacoliere

Messaggio da fides »

spiritual ha scritto: gio 17 giu 2021, 15:40 Sottoscritto l'abbonamento dopo l'appello di Cardinali, avevo accumulato le buste senza leggere i giornalini. Me li sono portati al mare e li sto leggendo. Ragazzi, è uno spasso. Forse il numero di maggio non è al massimo, ma gli altri. Certe volte mi scappa la risata sulla spiaggia e qualcuno mi guarderà dandomi del coglione. Coglioni sono loro che non capiscono l'arguzia livornese. Boia, deh come mi sento fortunato di essè nato in quella città per certi aspetti così strana, che tante volte fa anche incazzà per difetti che non coincidono con i miei comportamenti, ma che ha nel suo DNA un modo di essere unico.
E non mi riferisco solo all'arguzia.
Anch'io mi sento fortunato ad essere livornese, coi difetti e soprattutto i pregi del livornese, ma penso che anche altri in altre città si sentono fieri di esserci nati
questo lo capisco, ma poi sentendo commenti di personaggi vari, di giornalisti di oggi e di ieri , che descrivono livorno e i livornesi, ci hanno descritto come una città
unica gente particolare che non trovi da nessuna parte del mondo, allora ..........ci credo perdavvero e mi sento bene
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spiritual
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Re: Vernacoliere

Messaggio da spiritual »

ho ricevuto la richiesta di rinnovo e ho provveduto a fare l'abbonamento.
Forza ragazzi, facciamo come l'anno scorso: aiutiamo il Vernacoliere.
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pottaevaini
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Re: Vernacoliere

Messaggio da pottaevaini »

Bello il Vernacoliere dè!
Qui se vi interessa c'è il sito:
https://vernacoliere.com/
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MaxLabro
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Re: Vernacoliere

Messaggio da MaxLabro »

pottaevaini ha scritto: mer 3 nov 2021, 15:33 Bello il Vernacoliere dè!
Qui se vi interessa c'è il sito:
https://vernacoliere.com/
C'è anche una delle vignette più belle di sempre... :lol: :lol:
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BALDOeFIERO
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Re: Vernacoliere

Messaggio da BALDOeFIERO »

Rifatto abbonamento e ho comprato anche il libretto “Il Troio 8” per 5 euri 8-)
Frugarsi tutti, il Vernacoliere è un patrimonio che non deve sparire
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piazza
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Re: Vernacoliere

Messaggio da piazza »

Era il 2 novembre dello scorso anno quando Mario Cardinali, direttore del Vernacoliere, fece un appello ai suoi lettori: "Servono 5mila abbonamenti in più per sopravvivere". In pochissimo tempo la sua richiesta di aiuto fece praticamente il giro del mondo visto che anche Diamanti, dall'Australia, condivise le parole di Cardinali. Adesso però il direttore del mensile satirico chiede un nuovo "sacrificio" a chi lo segue da anni: "Rinnovate l'abbonamento sottoscritto un anno fa per evitare di farci cadere come le foglie e continuare a scrivere la straordinaria storia di un giornale iniziata nel 1961".

In una lunga lettera convidisa direttamente dalla pagina Facebook del Vernacoliere, Cardinali spiega la situazione attuale: "Nel novembre dell'anno scorso abbiamo fatto un appello per 5mila nuovi abbonamenti che, aggiunti a quelli già in essere e alle vendite in edicole ci avrebbero permesso di sopravvivere ancora. Per un anno siamo sopravvissuti, con un'immediata grande e sorprendente risposta a quell'appello, subito variamente rilanciato da giornali, radio, reti televisive e social come avrei mai immaginato. Ora però quei salvici sacrifici abbonamenti stanno scadendo ed eccoci qui a stare anche noi come d'autunno sugli alberi le foglie. Ma se ci sosterrete ancora, rinnovando il vostro abbonamento, il Vernacoliere non cadrà come quelle foglie".

"Solo insieme - continua Cardinali - potremo continuare la straordinaria avventura di un giornale iniziata nel 1961 con un 'Livornocronaca' settimanale di controinformazione con poco più di un migliaio di copie e continuata dal 1982 con un mensile satirico arrivato nei primi anni '90 fino a 8mila copie. Senza padroni né padrini, senza sovvenzioni né pubblicità. Continuando a dissacrare in satira e in umorismo i potenti e i prepotenti, gli arroganti e gli imbroglioni, in libertà di pensiero per chi il Vernacoliere lo fa e per chi lo legge".




https://www.livornotoday.it/attualita/v ... RBMnVJXX-Q
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piazza
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Re: Vernacoliere

Messaggio da piazza »

Di attualità…

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piazza
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Re: Vernacoliere

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“Il Governo ordina: vaccino anche a Gesubbambino!” si legge sulla locandina dell’ultimo numero del Vernacoliere, periodico satirico in vernacolo toscano, fondato da Mario Cardinali a Livorno nel 1982. Sempre irriverente e senza peli sulla lingua, dalla celebre titolatura dell’83 Sovraimposta sulla topa che portò Cardinali in tribunale (finì con un’assoluzione: “la topa come categoria kantiana” spiegò il direttore) fino alla Chiesa e ai politici, bersaglio di molte locandine. Un modello satirico che ha recentemente attirato a Livorno anche la rivista inglese Monocle, che ha realizzato un servizio sul lavoro di creazione di ogni numero del giornale livornese. Come il resto dell’editoria il periodo è quello che è: poco più di un anno fa Cardinali aveva lanciato un appello per salvare il Vernacoliere, invitando a sottoscrivere un abbonamento annuale. “Alla fine abbiamo raggiunto 5mila nuovi abbonamenti, oltre al rinnovo di quelli precedenti”: obiettivo raggiunto e giornale salvo. Al centro di numerose tesi di laurea e dell’attenzione della stampa straniera, il Vernacoliere rimane all’alba del suo quarantesimo anno un simbolo della libertà di pensiero unico in Italia.

Direttore, il Vernacoliere ha da sempre un grande riscontro anche al di fuori della Toscana e all’estero: recentemente avete ricevuto una visita perfino di Monocle.
Sì, in effetti non è la prima volta che delle testate internazionali si interessano al Vernacoliere: anche un critico francese disse che il confronto tra il nostro giornale e Charlie Hebdo non è mai pallido. Questo perché il Vernacoliere è libero ed esprime dei contenuti, altrimenti le parole sono solo suoni. Pensi che proprio dopo l’attentato di Parigi contro Charlie Hebdo, trovammo fuori dalla nostra redazione molte persone per un gesto di solidarietà verso il periodico francese ma anche per difendere la libertà del Vernacoliere, per paura che capitasse qualcosa anche a noi.

Questo poi fortunatamente non è mai successo ma, invece, di denunce causate dalla scelta di alcuni titoli sulle sue locandine ne ha subite molte, una su tutte?
Ho avuto diversi processi ma sono stato sempre assolto. Per esempio, quando titolai Madonna Trogolona, in riferimento alla popstar Madonna, dopo l’uscita del libro Sex in cui posava. Fu preso male. Mi accusarono di aver offeso la madre di Dio. Oppure anche quando realizzai diverse locandine sulla pedofilia di alcuni preti: un prete di Livorno si rivolse al sindaco della città ma questi non gli rispose nemmeno. Allora, si rivolse anche al Prefetto che gli rispose che “non siamo più ai tempi dei re”, non si manifesta un disappunto andando dal sindaco o dal prefetto, ci sono i tribunali per questo.

C’è chi ancora non riesce a capire la satira, che è anche cambiata rispetto al passato: in che modo?
Più che la satira, prima di tutto, sono cambiati i fruitori. Tempo fa era più un fenomeno di critica, adesso tutti fanno battute, anche i politici, tutti i quotidiani ospitano questo genere. Il nostro modello, invece, è lanciato dalle satiriche. La nostra è una redazione sui generis e non abbiamo mai avuto né sponsor, né finanziamenti. Questa scelta viene dal desiderio di indipendenza. Avere la pubblicità ti “lega”, che è anche un po’ il problema della satira di oggi, il crollo della satira in funzione di qualche persona e anche la stampa esprime soprattutto interessi dei partiti e questo condiziona l’opinione pubblica. Prima ci si rivolgeva ai giornali per informarsi, adesso la stampa è lobbista. La satira si è depotenziata in questo quadro, vive in funzione di se stessa.

In questo scenario il Vernacoliere è dalle origini un simbolo di libertà e di livornesità.
Prima del Vernacoliere, c’era il Livorno Cronaca, settimanale nato nel ’61, divenuto Vernacoliere negli anni Ottanta: venne il Papa a Livorno e titolai Boia, ‘r Papa a Livorno, mi accusarono di aver offeso il Papa. Chi non è toscano non sa che il termine boia è diventato un intercalare come dire “accipicchia”, niente di offensivo. E qui capii la forza dissacratrice della lingua livornese. I livornesi, infatti, storicamente non hanno lo stesso passato delle altre città toscane: sono un cacciucco di etnie, sono degli a-toscani formati nell’ultimo Cinquecento, quando i Medici decisero di fondare una nuova città portuale, dopo che Pisa era decaduta. Della storia di Livorno e della livornesità ne ho parlato molto spesso nelle università italiane. I livornesi non hanno niente della storia del resto della Toscana e in questo sfottono gli altri: il livornese dissacra il potere, non rispetta né santi né re, la rivalutazione di una potenzialità popolare che è sparita.

Una sua soddisfazione particolare in tutti questi anni?
E’ una soddisfazione particolare aver dato voce a tanti giovani, molti che hanno iniziato negli anni Ottanta e poi sono diventate firme importanti, molti sono passati da qui come Max Greggio o Federico Maria Sardelli.



https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/1 ... e/6436788/
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spiritual
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Re: Vernacoliere

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