Ternana-LIVORNO 16 marzo 2003

[BALDOeFIERO]

Per evità d'esse monotoni e parlà solo di scenate e scontri, racconto una delle trasferte più pacifiche che ho fatto. Proprio quella dove ho capito che gli ultras un erano solo aste, fumogeni e bombe carta ma sotto sotto c'era qualcosa in cui mi ritrovavo anche se non ne facevo parte attivamente.

Partenza, mattina del 16 marzo, partita di pomeriggio. Da notare che la sera prima una macchina m'aveva investito in motorino e c'avevo ginocchi e gomiti sbriciolati e bendati alla bona. Arrivo ar piazzale dello stadio cor solito zaino pane, prosciutto, acqua e una novità: diverso tavernello.
Si inizia subito bene. Prima viene fori ir megafono di Casarini dei Disobbedienti, sottrattogli una settimana prima. Poi, prima di salì sur bus, venne dato "ir consiglio" di fà sparì le bandiere di Rifondazione. Mi sembra s'era 2 bus della nord e per partì fu una tragedia perché s'aspettava due che stavano arrivando. Ir viaggio sinceramente un me lo riordo apparte un mezzo flash che s'era in fipili e un trovavo pace a sedé perché ero, appunto, sbriciolato e un altro che quasi a Terni si unirono alla carovana due purmini dei marsigliesi che avevano delle ghigne e pensai menomale so dei nostri.
Arrivati allo stadio, quando scendevo dar bus, per fa ir ganzo mi incappucciai. E, giustamente, qualcuno più grande mi face notare: « Perché ti copri? Siamo tutti con il biglietto, i ternani sono compagni, non c'è bisogno ». Io ci pensai, mi levai ir cappuccio e poi mi sentii un cretino.
Nel piazzale dello stadio c'era la gente der settore adiacente all'ospiti che chiedeva di scambià le sciarpe e ci recuperai una sciarpa dei Freak Brothers. La partita fu pallosa - vado a memoria un ho riguardato i video - e mi sembra s'andò in vantaggio noi e poi pareggiarono. Nella bolgia, a un certo punto tenevo un due aste fatto dai miei amici, ma un marsigliese che c'avevo dietro accese una torcia, manca poco piglia foo tutto e ci venne un ber buo. C'andai in paranoia, un sapevo come dirglielo a quell'altri ... poi venne fori ir discorso e l'amico più "vecchio" mi disse: «se un lo porti in trasferta un si rovina». Al ritorno, avevo chiuso male il brick del tavernello nello zaino e rifeci l'interni ar bus.

Per conclude con un mezzo pippone, questi resoconti possono sembrà romanzati ma non lo sono. Ar massimo mi ricordo qualche dettaglio male. Ma per ir bimbo che ero queste esperienze so state così intense che mi so rimaste scolpite nel cervello. L'aria che si respirava sui treni, sui bus, ai bar dei settori ospiti ... avvolte mi domando come cazzo s'è fatto a finì come ora. La cosa ganza è che quell'ambiente a me m'ha fatto diventà una persona migliore, nonostante gli "incidenti" di percorso. Ma non ho mai smesso di andà in curva ... è come se mi sentissi in debito. E lo dico da tifoso, mai partecipato a una riunione ultras in vita mia.


Esultanza al gol di Igor:

[piazza]

Presente anche vì.


Io ero sul primo pullman di Curva, non mi ricordo se s’era due o tre pullman.
Comunque sia, mi ricordo che mezza curva di loro voleva fà lo scambio di sciarpa con me, ma io gli andai ner culo perché c’avevo quella delle BAL di raso che fu fatta in una cinquantina di pezzi e basta.
Anch’io ho ricordo di una bella trasferta, soprattutto perché s’era in diversi del mi’ gruppo e era un po’ che un succedeva.