Livorno anni 90

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Livorno anni 90

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Livorno anni '90
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Re: Livorno anni 90

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LIVORNO 1990-91
Nella stagione 1990-1991 il Livorno del presidente Carlo Mantovani cambiò ancora denominazione (Unione Calcio Livorno) e si affidò al nuovo dirigente Roberto Tancredi, che rimase in carica come direttore sportivo per diverse stagioni, e al tecnico Renzo Melani. Gli amaranto disputarono il girone A del campionato di Serie C2 e conclusero al quarto posto in classifica con 38 punti, facendo leva sulla vena realizzativa del centrocampista Michele Pisasale, autore di 14 reti. In panchina Melani (anche se non fu mai esonerato ufficialmente) fu poi sostituito da una vecchia gloria livornese, Miguel Vitulano. In questa stagione lo Stadio di Livorno fu intitolato ad Armando Picchi, grande difensore del Livorno, dell'Inter e della Nazionale, scomparso nel 1971. Nella Coppa Italia il Livorno, prima del campionato, disputò il girone F, che promosse Carrarese e Viareggio ai sedicesimi; il Livorno ottenne una vittoria, un pareggio e tre sconfitte. Terminato il campionato, il Livorno, al pari di Cavese e Torres, venne escluso dai campionati professionistici per non aver pagato la fideiussione necessaria per l'iscrizione al nuovo campionato 1991-1992.

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LIVORNO 1991-92
Nel campionato 1991-1992 il Livorno ripartì dall'Eccellenza, dove fu iscritto all'ultimo tuffo, con un cambio alla presidenza: da Mantovani a Caresana. Mirko Brilli fu chiamato alla guida tecnica e in pochi giorni venne allestita la rosa, con le conferme di Navone e Salvi e gli arrivi tra gli altri di Rubino, Nannipieri e Cardinali. Questa stagione fu una cavalcata irresistibile della squadra amaranto, che rimase imbattuta quasi fino alla fine, in quanto perse la sua unica partita con lo Staggia Senese nell'ultima partita di campionato, a promozione nel CND già avvenuta da tempo. Cannoniere amaranto fu Francesconi con 15 reti realizzate. Purtroppo le vicende extracalcistiche tornarono a tormentare i tifosi, con un nuovo fallimento societario (il terzo) avvenuto a fine stagione.

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LIVORNO 1992-93
La stagione iniziò con l'ennesimo avvicendamento a capo della società, con l'avvento di Claudio Achilli (insieme all'indimenticabile Giusy, la moglie, che all'epoca era anche presidente del Pavia), che diventò il nuovo presidente. Ci fu il ritorno di Tancredi, che ebbe il compito di formare la nuova squadra e metterla a disposizione del nuovo mister, Roberto Lazzerini. Vennero confermati Francesconi, Pellegrini, i due Cantini, ritornarono Moschetti e Da Mommio e arrivarono tante facce nuove, fra le quali Boccafogli, Campistri, Cuc e Lorieri. Gli amaranto faticarono più del previsto nelle prime giornate e il rendimento scadente della squadra portò all'esonero di Lazzerini, che fu sostituito da Zoratti, grazie al quale il Livorno cominciò a recuperare sugli avversari e dette poi vita a un duello entusiasmante con la Vogherese, che alla fine la spuntò e fu promossa. Ma per una volta la fortuna arrise alla compagine labronica, che grazie alla seconda posizione conquistata, fu ripescata in C2 e tornò nel calcio professionistico. Cannoniere di stagione fu Moschetti con 17 reti.

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LIVORNO 1993-94
Con il ritorno in serie C, fu allestita una rosa di tutto rispetto; agli ordini del riconfermato mister Zoratti, arrivarono Bagnoli, Di Bin, Cordone, Bellatorre, D'Antò, Rubinacci, Di Somma, Calandra, Cuccu, Scalzo, Ferina e Baldo (a novembre furono acquistati inoltre altri due calciatori che nel tempo divennero colonne portanti del Livorno di quegli anni: Carli e Merlo). Il Livorno stazionò sempre nelle zone alte della classifica, ma sulla sua strada trovò il Pontedera di D'Arrigo e il Gualdo di Novellino, che si rivelarono superiori e che lo relegarono quindi in terza posizione, facendo sfumare le ambizioni di promozione in C1. Cannoniere stagionale fu Bagnoli con 12 gol.

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LIVORNO 1994-95
Per la stagione 1994-1995, nel calciomercato si decise di puntare su due pezzi da novanta, Schwoch e Civeriati, che innalzarono il tasso tecnico della squadra in maniera non indifferente. Sulla panchina andò a sedersi mister Campagna, che a Pavia durante la presidenza Achilli, aveva già vinto il campionato. Purtroppo le ottime premesse vennero disattese e la squadra non spiccò mai il volo; ne fece le spese Campagna, che fu sostituito da Burgnich, che a sua volta però non riuscì a invertire la rotta e fu sostituito nuovamente da Campagna, che con una buona serie di risultati finali, riuscì a far qualificare in extremis il Livorno ai playoff, introdotti per la prima volta proprio in questo campionato di C. L'avversario in semifinale fu il Castel di Sangro allenato da Osvaldo Jaconi e nonostante la vittoria per 4-2 all'andata, una sconfitta sorprendente per 2-0 al ritorno frantumò i sogni di promozione in C1 degli amaranto. Il Castel di Sangro riuscì poi a centrare la promozione e andò a fare compagnia al Montevarchi, che aveva centrato il primo posto in classifica nella regular season. Cannoniere amaranto di questa sfortunata annata fu Schwoch con ben 21 gol.

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LIVORNO 1995-96
Nella stagione 1995-1996 l'obiettivo per gli amaranto rimase sempre quello del ritorno in C1 e per ambire alla promozione, ceduto Schwoch in serie B, venne acquistato il livornese Bonaldi, altro bomber di categoria superiore. Come allenatore fu confermato Campagna, ma un altro avvio problematico fece saltare la panchina e il mister lasciò il posto a Papadopulo, che riuscì a dare alla squadra carattere e mentalità vincente. Anche in questo caso le speranze di acciuffare il primo posto furono vane, visto che il Treviso di Bepi Pillon si dimostrò superiore, ma stavolta ai playoff il Livorno era considerato la favorita numero 1. In semifinale nel doppio confronto, gli amaranto si imposero sulla Triestina (vittoria per 3-2 a Trieste e 1-1 in casa al ritorno) e nella finalissima a Ferrara si trovarono di fronte la non certo irresistibile Fermana. Per l'ennesima volta però, si consumò la beffa, in quanto i labronici andarono a sbattere sull'avversario per 90 minuti più supplementari e furono sconfitti ai calci di rigore, nel modo più atroce. In quest'annata ancor più disgraziata della precedente, il bomber principe fu Scalzo con 12 reti, seguito da Bonaldi con 11 marcature.

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LIVORNO 1996-97
Il campionato 1996-1997 partì con le solite ambizioni di sempre, ovvero andare finalmente in C1. Per rendere il sogno realtà, gli acquisti più importanti avvennero in difesa, dove fu composta la coppia centrale Marcato-Vincioni; nella sessione invernale si aggiunse anche l'ottimo Ramacciotti. Le cose virarono subito al peggio, visto che la stagione si aprì con la contestazione alla squadra, che alla prima giornata perse a Massa, esasperando sin da subito una tifoseria che stava vivendo un vero e proprio sortilegio. Sulla panchina amaranto fu chiamato Specchia, ma il solito avvio a rilento portò al suo esonero, con conseguente sostituzione da parte di Stringara. Anche stavolta il Livorno duellò per il primo posto e fu battuto; l'avversario di turno a questo giro fu la Ternana, che dunque passò in C1 direttamente, relegandoci ai playoff per la terza volta consecutiva. Regolato con una doppia vittoria il Giorgione in semifinale (2-1 in trasferta, 3-0 in casa), il teatro della finale contro la Maceratese fu il nuovissimo stadio Giglio di Reggio Emilia. Stavolta fu un trionfo, col Livorno che dominò e si impose per 3-0, sospinto da una marea umana proveniente da Livorno. Finalmente dopo tanta amarezza, una gioia chiamata C1! Cannoniere di questa indimenticabile stagione fu Bonaldi, con un bottino personale di 21 gol totali.

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LIVORNO 1997-98
Il campionato 1997-1998 fu uno dei più assurdi e incredibili mai disputati dalla squadra labronica. Con gran parte dei giocatori della stagione precedente confermati e qualche innesto di qualità (Geraldi, Scichilone e Di Pietro; Lugheri e Scalzo di ritorno; De Vincenzo e Desideri nel mercato invernale), il Livorno, agli ordini del confermatissimo Stringara, inanellò 9 vittorie iniziali consecutive, facendo parlare di sè a livello nazionale e sembrando inarrestabile per la promozione in B che mancava da tantissimi anni. Purtroppo però le favole a lieto fine non sono tipiche di Livorno e quindi accadde che a causa di un illecito mai provato, dopo la partita con il Montevarchi, agli amaranto furono dati 4 punti di penalizzazione in classifica. Nella trasferta di Siena inoltre, i giocatori furono aggrediti dai tifosi bianconeri e questo portò alla vittoria a tavolino per i labronici; ma a campionato già concluso, con il Livorno classificatosi secondo, venne ribaltato il giudizio e fu omologato il risultato ottenuto sul campo (1-0 a favore del Siena), con conseguente scivolamento in terza posizione. La prima posizione andò dunque al Cesena, che andò direttamente in serie B, mentre per la quarta volta consecutiva, il Livorno approdò ai playoff.
Sbarazzatosi dell'Alzano (0-0 in trasferta e 3-2 in casa), la finale di Perugia (con un altro esodo impressionante dei tifosi livornesi, che riempirono in ogni ordine di posto oltre alla curva, anche tribuna e maratona del Curi) mise di fronte agli amaranto la Cremonese, battuta in campionato entrambe le volte per 2-1. Purtroppo in questa partita, anche complice un arbitraggio affatto favorevole, il Livorno non riuscì a sfondare il muro grigiorosso (alla Cremonese, proprio in virtù del secondo posto conquistato a campionato finito, bastava il pareggio e sviluppò una partita attendista) e nei tempi supplementari prese anche il gol che sancì il risultato finale: 0-1 e Cremonese promossa in B. Al Livorno e ai livornesi solo tanta amarezza.


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LIVORNO 1998-99
In questa stagione, nonostante la delusione ancora bruciante della serie B svanita in un modo assurdo, si puntò nuovamente alla costruzione di una squadra che potesse puntare a ritrovare quella serie B che era ormai diventata una chimera. Stringara partì alla volta di Modena e lo seguirono anche Nardini e Vincioni; sulla panchina amaranto arrivò Nicoletti e a sua disposizione ebbe come nuovi acquisti: Falcioni, Vanigli, Mazzoli, Veronese, Di Toro, Apolloni, Morfeo e Fantini. La partenza fu col botto, con 5 vittorie su 6 incontri, ma a questo punto Achilli e Deodati (che lo aveva affiancato in dirigenza) dettero il via a delle operazioni discutibili che portarono in amaranto giocatori (Lasalandra e Godeas su tutti) che non si integrarono e che anzi minarono la serenità dello spogliatoio. Iniziò un periodo no che portò all'esonero di Nicoletti, sostituito da Boldini. Ma anche col nuovo tecnico le cose non andarono come sperato e complici ancora delle operazioni assurde (Bonaldi andò via perchè non voleva fare la panchina a Godeas, il quale anch'egli lasciò Livorno subito dopo) e degli episodi incredibili (la positività di Scalzo), il caos regnava sovrano. Sulla panchina ritornò Nicoletti, ma soprattutto a livello societario fu l'inizio di un'epoca, perchè il 1 marzo 1999 ad Achilli e Deodati subentrò Spinelli, che dette vita a una storia più che ventennale all'ombra dei Quattro Mori. Sul campo però le cose non migliorarono e furono evitati i playout solo grazie al pareggio conseguito a Siena, 1-1 con gol di Manfreda, uno degli innumerevoli giocatori che vestirono l'amaranto in questa stagione.

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LIVORNO 1999-00
Questa stagione nacque sotto il segno di Igor Protti, che tornò a vestire la maglia del Livorno, mantenendo quella promessa fatta tanto tempo prima alla città. L'avvento di Spinelli portò l'asticella delle ambizioni di nuovo al livello massimo e la campagna acquisti fu un biglietto da visita non indifferente. Arrivarono Lafuenti, Contini, Nincheri, Ilario, Favi, Lerda, Nofri, Bonura, Maiolo e soprattutto Carruezzo e il sopracitato Protti. La scelta dell'allenatore fu indirizzata su "Gedeone" Carmignani. La squadra specialmente all'inizio stazionò nei quartieri alti, ma non dette mai l'impressione di poter esprimere l'enorme potenziale che aveva, neanche quando nella sessione invernale di calciomercato fu rafforzata ulteriormente con gli arrivi di Ivan, Bravo, Ricchiuti e Falco. Carmignani fu esonerato alla nona giornata e al suo posto arivò Tazzioli, che però dopo un buon impatto iniziale, non riuscì ad imprimere quel cambio di passo auspicato e alla fine il campionato amaranto si concluse nel più completo anonimato, al settimo posto. Da ricordare la vittoria per 2-1 nel derby di andata a Pisa (vent'anni dopo quella targata Vitulano), la maxi squalifica (9 turni, poi ridotta a 6) comminata a Protti nel derby di ritorno a Livorno e la tragica morte del giovane Rosario Aquino, al quale indirizziamo un ricordo.


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MaxLabro
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Re: Livorno anni 90

Messaggio da MaxLabro »

Sofferenza, gioia, dolore, felicità, dolore, gioia, sofferenza, allegria, tristezza…sogno, incubo, felicità e dolore.
Solo noi!!!
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Mascalaito
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Re: Livorno anni 90

Messaggio da Mascalaito »

Gli anni 90 sono stati quelli della rinascita, ma basta leggere cosa è successo in 10 anni per rendersi conto che ce la siamo sudata tutta.
Un ripescaggio in C2 a fronte di due finali perse in modo assurdo ai playoff e poi castel di sangro. E non parliamo del fallimento.
A monito di chi rende omaggio al giallo...guardatevi che cazzo di tifoseria siamo sempre stati a prescindere da serie presidenti e giocatori e rendetevi omaggio da soli!
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Dattero
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Re: Livorno anni 90

Messaggio da Dattero »

Mascalaito ha scritto: mer 16 mar 2022, 8:50 Gli anni 90 sono stati quelli della rinascita, ma basta leggere cosa è successo in 10 anni per rendersi conto che ce la siamo sudata tutta.
Un ripescaggio in C2 a fronte di due finali perse in modo assurdo ai playoff e poi castel di sangro. E non parliamo del fallimento.
A monito di chi rende omaggio al giallo...guardatevi che cazzo di tifoseria siamo sempre stati a prescindere da serie presidenti e giocatori e rendetevi omaggio da soli!
Il fatto è che chi rimpiange il giallo stasera è sul divano a guarda' la Juve e ha iniziato a veni' allo stadio quando il Livorno è arrivato in serie A.
Cianciua ci fai veni' l'antua
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MaxLabro
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Re: Livorno anni 90

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Dattero ha scritto: mer 16 mar 2022, 9:07 Il fatto è che chi rimpiange il giallo stasera è sul divano a guarda' la Juve e ha iniziato a veni' allo stadio quando il Livorno è arrivato in serie A.
Penso anch'io....non mi è mai piacito dividere i tifosi in categorie ma è innegabile che chi si è fatto gli anni 70 o 80 o 90 al seguito del Livorno ha una prospettiva diversa da chi ha iniziato dopo....restando a questi anni qui pensate all'anno di Perugia dove successe di tutto e alla fine si prese in culo in modo vigliacco e atroce, dopo però avè goduto come non mai.
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Mascalaito
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Re: Livorno anni 90

Messaggio da Mascalaito »

Comunque sarà perchè sono quelli che ho vissuto di più, sarà che s'aveva una fame incredibile, sarà che s'era giovani....ma per me gli anni 90 a livello di tifo e partecipazioni sono i meglio di tutti.
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MaxLabro
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Re: Livorno anni 90

Messaggio da MaxLabro »

Mascalaito ha scritto: mar 5 apr 2022, 8:37 Comunque sarà perchè sono quelli che ho vissuto di più, sarà che s'aveva una fame incredibile, sarà che s'era giovani....ma per me gli anni 90 a livello di tifo e partecipazioni sono i meglio di tutti.
Condivido anche virgole e puntini. Basta vedere le foto e i video della curva in quegli anni, a pensarci ora eravamo qualcosa di mostruoso.
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Etruria
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Re: Livorno anni 90

Messaggio da Etruria »

Condivido anche io
E..sarà per la spensieratezza di allora..
Vi dirò che quelle vittorie..soprattutto Reggio..
Sono state quelle che ho sentito di più.
Avevamo una spaventosa fame sportiva
Avevamo voglia di fare vedere ovunque e a chiunque
Che straordinaria tifoseria eravamo.
Livorno ovunque giocherai
Noi siamo della Nord e non ti lasceremo mai
E tutti uniti..

Magnozzi Stua Silvestri Merlo Bimbi Lessi Picchi
Lupo Balleri Maggini Miguel Cristiano Lucarelli IGOR
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19=L=15
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Re: Livorno anni 90

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Se posso dire la mia gli anni 90 hanno si visto picchi di passione effettivamente tra i più alti di tutti i tempi (Ferrara, Perugia, Voghera , Pavia tutto il 93/94, tutto il 98/99 , tutto il 97/98 qualcosa mi scordo etc etc) ma se si deve essere oggettivi c'erano anche momenti di stanca in cui s'era pochini sia in casa che in trasferta (nella metà dei 90 ho fatto tant trasferte dove non s'era più di 50 , a volte anche meno).
La cosa bella era però che dopo ogni mazzata (di nuovo Ferrara castelsangro, etc etc) dopo un qualche magari mese di fiacca si ripartiva a fiammate di entusiasmo e numeroni casa e trasferta.
Bello era anche che cmq anche se tanta gente nei momenti di stanca non veniva si sapeva che a breve, brevissimo (qualche mese) sarebbe comunque tornata.
Nello stesso campionato si andava insomma.... giusto ad esempio eh...in 30 o 40 a Lugo di Romagna o San Dona poi in 1000 a Rimini o Teramo e infine in 10.000 a Ferrara e 15.000 a Perugia.
La cosa bella era che cmq s'era di gomma..nel senso che dopo ogni musata o delusione ci si riprendeva facile, veloce e bene!

San Donà
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Castelfranco Veneto
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Lugo di Romagna
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....e ne potrei postare tante altre...

Giusto per prevenire critiche....non è x sminuire o tirare cacca ...è solo x essere obiettivi.... come già detto questi sono gli anni che ho seguito di più e nel macro credo siano stati fra i più belli come tifoseria, forse anche xche c'erano momenti dove veramente era dura e anche per certi versi poco stimolante....anzi secondo me l 'aver mangiato merda tante volte e aver sempre comunque aver tenuto duro un minimo anche nei peggiori momenti ha in qualche modo creato le condizioni x quella che a breve sarebbe diventata l'epoca d'oro (felicissima definizione fu 'Livorno Fede d'acciaio")
Non perché c'ero ma i 50/70/100 "scemi" nelle foto sopra son convinto che abbiano anche meriti x quello che sarebbe poi venuto di lì a poco


Saluti
"Bandera" amaranto, stretta in fronte, carica di dolor, ma terrà sempre fronte
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