Punto politico 2022

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Plinio
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da Plinio »

spiritual ha scritto: lun 25 lug 2022, 13:22 Neuro
Hai centrato il problema: come convincere il 6-8 per cento di elettori orientati verso il centrodestra, che in realtà è quasi tutto destra, visti i due partiti grandi e i cespugli, a votare per il centrosinistra?
Impossibile, a parer mio. Ne potrà scappare qualcuno da FI, ma ha ragione Berlusconi, i fuoriusciti sono capitàni senza esercito.
L’unica vera speranza è che quel grosso gruppone di incerti voti in gran maggioranza per il fronte progressista.
Può farlo solo se tale fronte ha un leader carismatico di cui aver fiducia. La destra proporrà tramonti o un tecnico come lui. I progressisti dovrebbero convincere Draghi. Draghi sbaraglierebbe il campo degli incerti

Riguardo alla politica del pci, sicuramente quando il partito si è messo mentalmente nella condizione di non voler fare più opposizione per cambiare il regime, ma di voler arrivare al governo e governare, ha compreso che la politica doveva essere adeguata per riuscire a farlo e farlo bene, senza sbagliare.
Succederà sempre così e tra il dire e il fare c’è effettivamente di mezzo un mare più grande di quello che ora ho davanti a me.
Draghi non credo proprio si ricandidi.

Riguarda la politica di governo del PCI e’ proprio quella la differenza con la sinistra attuale che è solamente VELLEITARIA (come tanti che scrivono qui dentro).
Confinata nell'ambito del desiderio ambizioso o del vagheggiamento illusorio, senza possibilità di esplicarsi o realizzarsi.

Quindi vincerà la destra.
Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
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Jobbe
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da Jobbe »

Fatto Quotidiano 25/07/22

• Roberto Esposito Filosofo della politica

“Il Pd è un partito di centro: a sinistra servirebbe Landini”


di Antonello Caporale

“Servirebbe uno come Landini. Serve alla sinistra un volto riconoscibile che sappia interpretare le buone ragioni di un voto verso questa parte”.

- Questa è anche la parte di Roberto Esposito, uno dei massimi filosofi della politica, normalista di primo livello.

Mi lasci prima dire che la corsa al voto è frutto di un errore di calcolo, anche di insipienza, sicuramente di inesperienza. Come sia stato possibile che
Giuseppe Conte non abbia valutato il rischio che la sua scelta di scuotere l’albero avrebbe poi fatto venire giù tutto, perché la destra si è incuneata a capofitto nella fessura aperta.

- Anche Mario Draghi ha mostrato una gestione piuttosto approssimata della crisi.

È un impolitico al pari di Conte. E ambedue hanno sbagliato a misurare i passi. Credo siano andati oltre le proprie intenzioni. Ciascuno oltre. L’esito è sconfortante.

- Nella prossima scheda elettorale la sinistra rischia di non esserci o di apparire solo come junior partner. La destra è presente in ogni sua gradazione e colore: quella sociale, quella sovranista, quella liberale.

Con Enrico Letta il Pd è divenuto nitidamente un partito di centro e riformista con sensibilità avanzate verso le battaglie per i diritti civili. In questo partito esistono figure che sostengono il filone progressista (penso a Orlando e a Provenzano) ma non sono così forti da spingerlo a occupare l’area della depressione economica, della marginalità sociale.

- In autunno è prevista la maturazione della crisi sociale più drammatica dell ’ultimo decennio. È mai possibile che la sinistra, che ha come ragione fondativa la battaglia contro le società diseguali, non abbia titolo a parlare?

Sa qual è il problema? Che finora la sinistra che abbiamo conosciuto è stata quella fragilina di Leu. Speranza ha fatto benino il ministro della Salute ma ancora mi pare debole, insicuro. Il problema più grande è che la sinistra non ha classe dirigente nella periferia. Il Pd è premiato perché la sua rete di amministratori è solida. Dietro Bersani invece chi c’è?

- De Masi consiglia i Cinquestelle di fare come il francese Melanchon e farsi votare dagli italiani poveri, dare voce alla società fragile.

Vero, i Cinquestelle sono naturalmente incamminati - dopo le scissioni che hanno subìto - verso questo sbocco. Ma ancora non sono maturi, non hanno la storia per rappresentare con coerenza questo popolo che cerca voce. Non è che basta un manifesto o il reddito di cittadinanza a farti ritenere di sinistra.

- Ecco allora Landini, il segretario della Cgil.

Lui sarebbe riconoscibile, avrebbe titolo, storia, competenza a riunire i cespugli, le forze minori e dare rappresentanza politica.

- Ma lui non sembra abbia voglia. Dovrà fare tutto la destra. Rappresentare i padroni e gli operai.

L’ha già fatto, del resto l’anima sociale è nell’atto costitutivo del fascismo.

- I due volti della destra. Matteo Salvini si fa ritrarre con una serie di Madonne alle spalle, ma il suo partito governa il triangolo industriale del Paese, è forza di maggioranza nelle istituzioni bancarie, indirizza i centri di potere confindustriale, è presente in tutte le Fondazioni culturali. Élite e popolo insieme?

Gli italiani guardano al sodo, in questo caso al proprio sodo. Hanno meno interesse a giudicare la reputazione pubblica del partito.

- Si fanno i fatti propri.

L’etica è questione che non condiziona il gradimento, purtroppo.

- Professore, avrebbe voluto Draghi ancora per un po’?

Temo gli sviluppi, perciò con tutte le virgolette possibili mi stava bene Draghi.

- E adesso?

Ecco, e adesso?

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Triglia amaranto
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da Triglia amaranto »

Jobbe ha scritto: lun 25 lug 2022, 14:12 Fatto Quotidiano 25/07/22

• Roberto Esposito Filosofo della politica

“Il Pd è un partito di centro: a sinistra servirebbe Landini”


di Antonello Caporale

“Servirebbe uno come Landini. Serve alla sinistra un volto riconoscibile che sappia interpretare le buone ragioni di un voto verso questa parte”.

- Questa è anche la parte di Roberto Esposito, uno dei massimi filosofi della politica, normalista di primo livello.

Mi lasci prima dire che la corsa al voto è frutto di un errore di calcolo, anche di insipienza, sicuramente di inesperienza. Come sia stato possibile che
Giuseppe Conte non abbia valutato il rischio che la sua scelta di scuotere l’albero avrebbe poi fatto venire giù tutto, perché la destra si è incuneata a capofitto nella fessura aperta.

- Anche Mario Draghi ha mostrato una gestione piuttosto approssimata della crisi.

È un impolitico al pari di Conte. E ambedue hanno sbagliato a misurare i passi. Credo siano andati oltre le proprie intenzioni. Ciascuno oltre. L’esito è sconfortante.

- Nella prossima scheda elettorale la sinistra rischia di non esserci o di apparire solo come junior partner. La destra è presente in ogni sua gradazione e colore: quella sociale, quella sovranista, quella liberale.

Con Enrico Letta il Pd è divenuto nitidamente un partito di centro e riformista con sensibilità avanzate verso le battaglie per i diritti civili. In questo partito esistono figure che sostengono il filone progressista (penso a Orlando e a Provenzano) ma non sono così forti da spingerlo a occupare l’area della depressione economica, della marginalità sociale.

- In autunno è prevista la maturazione della crisi sociale più drammatica dell ’ultimo decennio. È mai possibile che la sinistra, che ha come ragione fondativa la battaglia contro le società diseguali, non abbia titolo a parlare?

Sa qual è il problema? Che finora la sinistra che abbiamo conosciuto è stata quella fragilina di Leu. Speranza ha fatto benino il ministro della Salute ma ancora mi pare debole, insicuro. Il problema più grande è che la sinistra non ha classe dirigente nella periferia. Il Pd è premiato perché la sua rete di amministratori è solida. Dietro Bersani invece chi c’è?

- De Masi consiglia i Cinquestelle di fare come il francese Melanchon e farsi votare dagli italiani poveri, dare voce alla società fragile.

Vero, i Cinquestelle sono naturalmente incamminati - dopo le scissioni che hanno subìto - verso questo sbocco. Ma ancora non sono maturi, non hanno la storia per rappresentare con coerenza questo popolo che cerca voce. Non è che basta un manifesto o il reddito di cittadinanza a farti ritenere di sinistra.

- Ecco allora Landini, il segretario della Cgil.

Lui sarebbe riconoscibile, avrebbe titolo, storia, competenza a riunire i cespugli, le forze minori e dare rappresentanza politica.

- Ma lui non sembra abbia voglia. Dovrà fare tutto la destra. Rappresentare i padroni e gli operai.

L’ha già fatto, del resto l’anima sociale è nell’atto costitutivo del fascismo.

- I due volti della destra. Matteo Salvini si fa ritrarre con una serie di Madonne alle spalle, ma il suo partito governa il triangolo industriale del Paese, è forza di maggioranza nelle istituzioni bancarie, indirizza i centri di potere confindustriale, è presente in tutte le Fondazioni culturali. Élite e popolo insieme?

Gli italiani guardano al sodo, in questo caso al proprio sodo. Hanno meno interesse a giudicare la reputazione pubblica del partito.

- Si fanno i fatti propri.

L’etica è questione che non condiziona il gradimento, purtroppo.

- Professore, avrebbe voluto Draghi ancora per un po’?

Temo gli sviluppi, perciò con tutte le virgolette possibili mi stava bene Draghi.

- E adesso?

Ecco, e adesso?

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ormai come dicevamo pagine addietro, il Pd altro non è che un partiro di cento, conferma sono gli inciuci con i vari Brunetta Gelmini Calenda. Il dramma è che al momento non eiste un partito di sinistra come si deve, con un rappresentante come si deve, questo è il dramma
ROOOOOOOOAAAAARRRRRRR
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neuromante
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da neuromante »

farei una piccola correlazione: dal 1992 metterei assieme alcuni provvedimenti che hanno significato un impoverimento reale del paese con la presenza di governi di centrosinistra o esponenti di centrosinistra al governo. Bene, i provvedimenti della stagione '92-'93, governi Amato-Ciampi con l'appoggio della Cgil, hanno comportato una perdita del potere d'acquisto tale che ad oggi, 2022, non è stata ancora recuperata. O la finanziaria restrittiva di Padoa-Schioppa, governo Prodi, nel mezzo della crisi sfociata con Lehman Brothers? Da allora, 2007, non siamo ancora al livello di Pil di quell'anno..e ne sono passati 15.. poi i danni del centrodestra sono palesi..ma quelli del centrosinistra sono altrettanto grossi.
Dove c'è centrosinistra c'è "governabilità"quindi tagli e austerità, impoverimento. In nome dei supremi valori della modernizzazione, dell'Europa etc. ci mancherebbe. Statistiche alla mano no a discorsi nel salotto di Concita. Poi se non esiste una sinistra degna di questo nome è perché questa vive in un mondo che non esiste più e, da persona di sinistra, sono persino imbarazzato di quello che si vede a giro. Siccome mi ritengo un pragmatico mi chiedo quale vantaggio possa avere uno che da il voto utile se c'è deve essere nascosto bene ma deve venir fuori entro il 25 settembre. Tra l'altro nel 2006 l'Unione di Prodi l'ho pure votata..il disastro successivo me lo ricordo benissimo. La gente oggi la devi saper prendere diversamente e se cerchi i voti dicendo che la Meloni è fascista dici anche il vero..ma non è così che si prendono i voti oggi
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Jobbe
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da Jobbe »

Come ho scritto in risposta a spirit, io non ho idea chi possa essere la persona che oggi rappresenti la sinistra.
Mi ripeto che stimo molto Landini e Bersani ma non credo che il primo accetterebbe, il secondo credo non abbia neppure intenzione di ricandidarsi.

X Neuro. Vado a memoria (deficitaria) te elenchi i guai prodotti dai governi di sinistra. Ma se non erro (eventualmente correggimi) Un governo Prodi, almeno, Fu l'unico che ridesse un po il debito pubblico. Poi, col seguente governo Nano, ripartì la galoppata.
La vita è quella malattia inguaribile che inevitabilmente conduce alla morte
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spiritual
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da spiritual »

Caro Jobbe, mi hai anticipato e una volta tanto non siamo in disaccordo. Il secondo governo Prodi fu l'UNICO NEGLI ANNI 2000 che diminuì il debito pubblico. Dal quel minimo del 106% o giù di lì saremmo arrivati quasi al 130% nel 2011, quando fu chiamato a salvare la situazione Monti. Certo, ci fu la crisi del 2008 in mezzo: bene, vista la crisi e le ripercussioni sull'economia dovevano essere presi provvedimenti per aiutare lo sviluppo senza i famosi tagli lineari d Tremonti, pensando invece a una patrimoniale per i più ricchi. Ma la destra non l'avrebbe mai fatta
Che la colpa del debito sia della manovra finanziaria del povero Padoa Schioppa (ora sotto terra) di fine 2007 mi fa sorridere. Basta leggere la storia della crisi del 2008 e comprendere come agli inizi sembrava che il bubbone (già in cantiere da tempo) fosse comunque controllato con la garanzia del governo centrale americano come fece con la Bearn Sterns (garanzia poi non necessaria). La crisi fu devastante proprio perché nessuno scommetteva sulla stessa. Il governo Prodi era affaccendato, come sempre a dirimere le liti con Mastella, Dini, Turigliatto, Mazzoni e quei loschi figuri che cambiarono casacca facendolo cadere, nonostante che la Montalcini, insieme agli altri senatori a vita l'abbia sostenuto fino alla fine.
Povero Prodi, costretto a mediare con tutti. Avrei mandato a fa in culo un anno prima, come giustamente ha fatto l'altra settimana Draghi togliendosi anche qualche sassolino.
Sulla crisi del 92, ma come si può dare la colpa agli eredi del PCI e alla CGIL in un contesto simile. Chi ce l'aveva portata l'Italia in crisi il PCI?
Ma stiamo scherzando. Ed eravamo sull'orlo della bancarotta. E' chiaro che se sei sull'orlo della bancarotta devi tirare i remi in barca e non sei più ricco come prima, ma allora diamo la colpa a chi tira i remi in barca, non chi l'ha mandata verso gli scogli. Diamo la colpa a Monti nel 2011/12, non a chi governava prima, diamo la colpa a Draghi e non a chi governerà a ottobre.
Ma stiamo scherzando?

Jobbe
Bersani si ricandiderà e farà parte della coalizione progressista. Landini ben venga: io a Roma nell'altro ottobre lo applaudivo, mentre altri vicino a me, anche familiari di PAP lo guardavano male. Ma Che ci sia Bersani, Landini o chi ti pare a te, poi occorre che la guida del governo sia assunta da uno con LE PALLE NON MANOVRABILE DAI PARTITI che segua il programma di governo elaborato e accettato. La destra no ha nessuno astutamente metterà un tecnico, togliendoci un buon argomento per dire che non hanno la struttura per governare. Noi dobbiamo avere un tecnico di grido più bravo ed accettabile dai cittadini del loro. Per me l'unico è Draghi, ma dinne uno te, se Draghi non ti piace (e comunque sicuramente andrà nel culo a tutti).
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Jobbe
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da Jobbe »

Spirit approvo quanto da te scritto. ma ripeto che non ho idea di chi possa essere il candidato progressista.
Ribadisco il pensiero che Draghi sia garanzia di sconfitta.
La vita è quella malattia inguaribile che inevitabilmente conduce alla morte
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neuromante
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da neuromante »

>Ma stiamo scherzando?

30 anni di avanzo primario di bilancio e unico paese in cui i salari in tre decenni hanno avuto crescita negativa, entrambe ricette originarie Ciampi-centrosinistra ..dovrebbero averci fatto capire che la ricetta era..come minimo..sbagliata visto che dal '92, in una generazione mica sorbole, l'emergenza non l'hanno ancora risolta. Quanto alla finanziaria 2007 farne una recessiva quando arriva la recessione grossa è geniale e infatti in 15 anni non ti sei ripreso con queste formule "magiche". Sempre senza far notare che queste riforme hanno avuto un carattere di classe, ovvero favorito le classi piu' alte (vedi statistiche redistribuzione del reddito ultimi 20 anni..) senno' viene detto che sei ideologico.
Oggi con il mito nuovo Draghi, il sacro graal del Pnrr i vecchi miti governabilità, Europa, etc il centrosinistra si vada a beccare i voti tra la gente. Tanto quelli come me escono all'ultimo se ne vedono una qualche convenienza. Si chiama voto utile ..e per ora non si vede
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Jobbe
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da Jobbe »

neuromante ha scritto: lun 25 lug 2022, 15:53 >Ma stiamo scherzando?

30 anni di avanzo primario di bilancio e unico paese in cui i salari in tre decenni hanno avuto crescita negativa, entrambe ricette originarie Ciampi-centrosinistra ..dovrebbero averci fatto capire che la ricetta era..come minimo..sbagliata visto che dal '92, in una generazione mica sorbole, l'emergenza non l'hanno ancora risolta. Quanto alla finanziaria 2007 farne una recessiva quando arriva la recessione grossa è geniale e infatti in 15 anni non ti sei ripreso con queste formule "magiche". Sempre senza far notare che queste riforme hanno avuto un carattere di classe, ovvero favorito le classi piu' alte (vedi statistiche redistribuzione del reddito ultimi 20 anni..) senno' viene detto che sei ideologico.
Oggi con il mito nuovo Draghi, il sacro graal del Pnrr i vecchi miti governabilità, Europa, etc il centrosinistra si vada a beccare i voti tra la gente. Tanto quelli come me escono all'ultimo se ne vedono una qualche convenienza. Si chiama voto utile ..e per ora non si vede
Non discuto le qualità di Draghi come economista, ma ricordati che le sue cappellate le ha fatte pure lui.
Il discorso è che non è amato da molti italiani, pertanto chi lo propone dubito faccia incetta di voti.
La vita è quella malattia inguaribile che inevitabilmente conduce alla morte
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neuromante
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Re: Punto politico 2022

Messaggio da neuromante »

>ricordati che le sue cappellate le ha fatte pure lui

capellate? giusto nel mondo minore che è l'informazione politica italiana si può omettere il rapporto tra Draghi e la finanza di rischio :shock:
Da direttore generale del Tesoro fece entrare lo stato italiano nel Long-Term Capital Management che ai piu' non dice nulla ma è si trattato del più pericoloso fondo di rischio degli anni '90, tanto che quando fece il botto si rischio' una Lehman Brothers in anticipo dovette intervenire la federal reserve di brutto. L'abitudine di mettere l'Italia nei fondi di rischio non è certo cambiata.
Quando presento' poi il piano di salvataggio durante la crisi euro, pari pari sciorino' il piano di salvataggio delle banche che il senato americano aveva rifiutato perché troppo oneroso per il contribuente americano. Meno male, nonostante l'approvazione, quello che è conosciuto come SME in quella forma non è mai entrato in opera. Allo stesso Monti, e quindi allo stato italiano, Draghi costò 2 miliardi e mezzo, quasi quanto i tagli alla sanità dell'epoca, per un contratto di rischio fatto dal ministero del tesoro con Morgan Stanley. Draghi è stato vice presidente di Goldman Sachs Europa che sta alla finanza di rischio come Del Piero alla storia della Juventus.
Nel magico mondo del centrosinistra Draghi diventa il risanatore, il salvatore dell'euro etc.
Chi era Draghi prima di essere la divinità dei media italiani ce lo dice questo articolo della Reuters. Quando Draghi riteneva legittimo, da presidente della BCE, fare riunioni operative (chiamate private meetings per mettere la foglia di fico) con i fondi di rischio

https://www.reuters.com/article/ecb-pol ... I820150611

Letta, che agita l'agenda Draghi, tra l'altro ha frequentazioni dirette con un mondo finanziario francese che Draghi conosce bene

https://www.c3dem.it/wp-content/uploads ... domani.pdf

questa gente qui per dargli il voto utile ne deve fornire di garanzie..tante..
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