L'angolo del clone

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Jobbe
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da Jobbe »

Plinio ha scritto: dom 3 apr 2022, 17:02
Questa cos’è ?

https://www.repubblica.it/politica/2022 ... 9-P2-S5-T1
Se fosse leggibile si potrebbe rispondere.
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Jobbe
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da Jobbe »

il clone ha scritto: lun 18 lug 2022, 11:24 Tra Cloni esiste un legame stretto che supera di gran lunga quello ben più misero tra gli umani. Ciò non toglie che anche tra noi esistano le gerarchie, i vip e così via. Con molta deferenza, ho mandato un messaggio al Clone di Draghi facendo una richiesta assurda, una vera e propria cazzata: ho chiesto se poteva anticiparmi il tanto atteso discorso che il suo umano padrone terrà mercoledì prossimo alle camere. L’ho buttata lì un po’ alla cazzo di cane, come si dice noi a Livorno, precisando che mi sarei limitato a pubblicarlo sul forum del Livorno. Quattro gatti, insomma, abituati a tenersi le cose per sé. Non è proprio vero, ma sicuramente avrei fatto peggio accennando ai numerosi guardoni pisani che sbirciano continuamente. Sarebbe stata un’autorete: avrebbe subito pensato a Letta (ma quello sarebbe il male minore) e, peggio ancora, che avrebbero potuto informare il loro validissimo sindaco, lo stappatore di spumanti, amico del porcellino.
Insomma, ho scritto sicuro di non avere neppure una risposta, invece ecco qui il testo già pronto di cosa Draghi riferirà in Parlamento. È una fregatura, uno scherzo da clone? Giudicate voi. Potrebbe essere uno scoop di caratura mondiale, scoop con il quale potrei mettere a ceccia Spirit per un bel po’ di tempo.

Ho deciso di presentare a voi il quadro della situazione e gli indirizzi che il governo dovrà seguire per raggiungere tutti gli obiettivi preposti. Se voi siete d’accordo su questa linea, e parlo di tutta la maggioranza politica che mi ha dato la fiducia nel febbraio 2021, se le forze sono tutte unite per l’interesse collettivo, lasciando momentaneamente da parte quelle sfumature politiche che giustamente vi rappresentano, possiamo continuare insieme. Se non siete d’accordo, se qualcuno di voi non è d’accordo, ribadirò al presidente, stavolta senza alcuna remora, la decisione di venerdì scorso.
Chiedo perciò un nuovo voto di fiducia per il governo.
Vi ringrazio dell’attenzione.
Ne ho letto circa la metà, poi non ne potevo più. troppo melenso e autoreferenziale.
Tutti i meriti son sua e le colpe altrui.
Draghi scendi dallo sgabello della confindustria e delle banche. Lo sgabello non lo lasciare lì...sai dove stioccartelo e stringi un po i denti come li hai fatti stringe a molti italiani.
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il clone
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da il clone »

CALCIO: LIVORNO
già detto tutto da parte di Spirit, come suo solito. Oltre al grande e sincero rincrescimento per quanto avvenuto ad Apolloni, resta da capire cosa succederà mercoledì nel tribunale federale e l’augurio che la società sia pronta per operare immediatamente quegli acquisti che sono fondamentali per poter allestire un buon complesso. L’attacco è ricco e assortito, ma deve essere messo in condizione di sfruttare il proprio potenziale senza che ciò vada a discredito dell’equilibrio della squadra e perciò della capacità difensiva. Ci auguriamo di essere pungenti, ma anche corti, aggressivi, corali. Se verranno soddisfatti questi tre requisiti forse ce la potremo giocare con tutti.
POLITICA 1: LA MARCIA SU ROMA
Non ce ne siamo accorti, ma è già avvenuta. Chissà da quanto tempo stavano studiando la mossa di far saltare il banco. Probabilmente da quando hanno capito che Draghi sarebbe rimasto capo del governo, mancando l’elezione al Quirinale, e che avrebbe interpretato il suo ruolo fino alla scadenza del mandato nell’unico modo che gli era possibile: “se fate le bizze anticipando la campagna elettorale, io proseguo per la mia strada senza accettare di essere tirato per la giacchetta, anche al costo di essere sfiduciato.
Le riforme chieste dall’Europa, risultavano però inaccettabili per la destra. Si trattava di trovare l’occasione giusta senza pagare pegno, senza cioè restare con il cerino acceso in mano. Cosa c’era di meglio che l’opportunità fosse concessa non da una cazzata del proprio schieramento, del porcellino, per intendersi, ma da parte dello schieramento opposto? Una cazzata tale DA CREARE non solo L’OPPORTUNITA’, ma facendolo in modo da DIVIDERE in MISURA INCONCILIABILE il fronte opposto. Una palla sul dischetto del rigore con il portiere seduto in terra e senza che sia Petronelli a calciare.
L’uomo del penultimatum, definito così dal suo garante, doveva dimostrare alla propria compagnia, prima che al paese, che qualche volta, anche se non faceva proprio sul serio, almeno la minaccia del giorno poteva essere credibile. Gli avvoltoi della destra hanno colto la palla al balzo e l’hanno lanciata sui birilli, creando lo scompiglio: governo a casa, fronte progressista devastato.
Una marcia su Roma senza colpo ferire. Tra meno di 50 giorni avranno preso il potere e per la prima volta avremo un(a) premier ex fascista, avremo (non subito, perché occhi a bove non è stupida) un rigurgito di costumi reazionari come mai è avvenuto dal 68 in poi, avremo un diverso assetto costituzionale con il presidenzialismo e con l’autonomia regionale spinta al punto tale che sarà sufficiente per una regione dichiarare la volontà di staccarsi dallo stato per avere mezzi e modi per farlo. Per impedirlo lo stato centrale dovrebbe agire militarmente, rischiando di far scoppiare una guerra civile.
Dicevo che nei primi tempi la marcia su Roma sarà in doppio petto. La veste nera e tutto ciò che è connesso verrà dopo, quando il potere sarà consolidato, quando l’Europa avrà dovuto inghiottire il boccone amaro, ma sarà in parte rassicurata, quando i cittadini progressisti, inizialmente incazzati (auguriamoci rossi, non neri) e pronti a mobilitarsi finiranno per pensare a cosa ha fatto la propria squadra del cuore in campionato e ad altre cazzate del genere, della serie la vita continua, non posso logorarmi il fegato pensando che ci sono i fascisti al governo. A quel punto, un po’ per volta, cambieranno l’Italia e ci toglieranno tanto, tanto di quello che per cui hanno lottato soprattutto la generazione dei nostri padri e la nostra.
POLITICA 2: L’ARMATA BRANCALEONE
Come ho scritto oggi in un messaggio su un altro topic, a destra ci sono 5 partiti, compreso Paragone che per ovvie considerazioni viene emarginato, 4 dei quali sono molto COESI NEGLI OBIETTIVI. Certo, parenti serpenti tra i leader, ma non negli elettorati che appartengono a quella parte della società che gode di privilegi, spesso acquisiti DA SEMPRE. Accanto quel nocciolo duro, comprendente anche frange ideologicamente NOSTALGICHE e quelle con MENTALITA’ REAZIONARIA, abbonda una rilevante massa grigia dove l’ignoranza, la superficialità, il bisogno di credere in slogan semplici che sono quelli più alla sua portata, sono le caratteristiche principali.
Dall’altra parte, la nostra, un variegato mondo che dovrebbe comprendere i ceti sociali più deboli e la parte più cosciente, informata, idealista della società. I ceti sociali più deboli sono però stati in parte persi, vittime del populismo di destra o di sfiducia verso la sinistra che l’ha confinati nell’astensionismo.
Ho contato 15 tra partiti e movimenti partendo dalle istanze liberali riformiste, nemiche in Italia come in Europa del populismo di destra, passando dalla socialdemocrazia, per arrivare infine alle forze di sinistra più radicali. Impossibile unire tutti, quasi impossibile creare una coalizione anche con soltanto una parte significativa di queste forze che sia in grado di competere con la destra. Gli ultimi eventi l’hanno reso evidente creando sconcerto, ma anche un certo, amaro, divertimento. Sono stati “ridioli”!
Ridioli tutti, da chi ha operato con la pazienza di un ragno per tessere una tela impossibile, a chi si è unito e poi ritirato, a chi paziente è rimasto nell’angolo a prendere gli insulti senza quasi reagire come i poveri Fratoianni e Bonelli. Il campo largo non ci sarà: nei collegi uninominali si realizzerà il cappotto della destra e l’esito elettorale, mai stato realmente incerto, lascerà soltanto un dubbio: quanto sarà il margine di vantaggio? Per onestà intellettuale dobbiamo però ammettere che il fronte liberal progressista non aveva la minima possibilità di creare una coalizione per governare. Non parlo soltanto dei numeri: parlo dei programmi. Troppo differenti con mille idee diverse, divisi su quasi tutto. Un’armata Brancaleone, qualsiasi fosse la composizione della coalizione e senza coalizione il risultato è quello prospettato sopra.
Forse il fronte progressista scenderà al punto più basso della sua storia, dal 48 a oggi. Speriamo che sia un processo reversibile.
POLITICA 3: L’OCCASIONE
Mettiamoci nei panni della destra che si trova alle prese con un avversario così disintegrato e diviso su tutto.
Attenzione! La differenza fondamentale è che il loro elettorato segue il principio dei VASI COMUNICANTI: è leader Berlusconi? Convergono in gran massa su lui. Cade Berlusconi, abbattuto dalla legge (almeno una volta, dopo averla fatta sempre franca!)? Momento di sbandamento e viene seguito il populista emergente: Grillo e M5S. Breve pausa perché appena si affaccia chi ce l’ha con i “negri” e sbandiera il “prima gli Itagliani” vanno tutti con Salvini. Quando il porcellino risulta perdente e si scopre inaffidabile, viene scelto chi gli sta vicino con la stessa ideologia e il travaso avviene nei Fratellini. Insomma, un elettorato che passa in massa da un partito all’altro della stessa sfera politica di riferimento.
Nel nostro campo non è così: gli ELETTORI dei vari partiti SI ODIANO e non si travasano se non in piccola parte quando un partito perde un leader o quando passa il suo momento nelle speranze, nei sogni dei cittadini. PD e M5S non si possono vedere. I partitini della sinistra radicale si odiano tra loro, ma tutti sono d’accordo nell’odiare il PD. I liberali riformisti non accettano per principio la sinistra, anche nelle sue colorazioni più sfumate. La situazione resta la stessa e le divisioni NON si ricompongono per il raggiungimento di UN FINE COMUNE, neppure quando la posta in gioco è altissima.
Avete visto in Germania cosa hanno fatto? Si sono messi insieme Socialdemocratici, Verdi, Liberali. Prima di tutto non hanno fatto vincere le destre, e poi hanno preferito dare al paese un’alternativa a 15 anni di governo conservatore. Fanno la rivoluzione? No. Fanno cose un po’ di più di sinistra della Merkel. Un po’ di più, neanche tanto, ma non si sfanno per questo dalle seghe mentali. E in Francia tutti, tutti dalla sinistra radicale al centrodestra, hanno votato per quello che resta un loro avversario, pur di non far vincere la popular fascista.
Noi no e quindi per la destra, QUESTA DESTRA, forse si presenta L’OCCASIONE. Una vittoria larga con un numero di parlamentari quasi doppio (doppio NO!!! Altrimenti possono toccare la Costituzione!) un PLEBISCITO DEL GENERE giustificherà agli occhi del paese un CAMBIO RADICALE DELLE REGOLE che del resto è STATO PREANNUNCIATO in campagna elettorale, ottenendo IL VASTO CONSENSO.
Nel giro di poco tempo (con quelle maggioranze fai come cazzo ti pare e perciò fai alla svelta) cambieranno la Costituzione a maggioranza. Metteranno i loro cavalli di battaglia, ma FORSE ci uniranno anche, magari mascherati nella definizione, altri su temi fondamentali, per loro cari, come l’apologia di fascismo.
Certo, occorrerà un referendum propositivo per confermarli, ma siamo proprio convinti che l’Armata Brancaleone sarà unita contro il presidenzialismo e l’autonomia come sull’antifascismo, ammesso che lo inseriscano, pur se mascherato?
A me il pensiero che venga modificato l’assetto della nazione fa ancora più male dell’eliminazione dell’apologia di fascismo.
Sono le elezioni più importanti dal 48 a oggi e noi le affronteremo in una condizione di debolezza e di divisione mai esistita.
“Speriamo bene”, disse la socera a Spirit, scuotendo la testa, il giorno prima dell’operazione alla cistifellea, rimandata il giorno prima per un attacco vagale durante l’anestesia di quel coglione che pure ne aveva passate di peggiori.
Spirit un la mandò a fa in culo, ma quasi.
Speriamo bene, dico ora anch’io, scuotendo la testa. Mandatemi pure a fa in culo, sperando in questo modo che abbiate ragione voi e, soprattutto, Piazza.
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