Nenciodamus, Autore presso Alè Livorno Forum e Sito di Informazione Indipendente sul Livorno Calcio Tue, 08 Mar 2022 19:43:42 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.1 anDiamo! https://www.ale-livorno.com/2022/03/08/andiamo/ Tue, 08 Mar 2022 19:39:26 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=626 La passione è capace di polarizzare i sentimenti dei tifosi in tempi brevissimi, in un’escalation di amore od odio difficile da prevedere e da gestire. Un’analogia capace di fotografare queste situazioni è quella del vulcano attivo, che accumula energia sino al momento dell’esplosione fragorosa, che può talvolta distruggere il vulcano stesso. Il popolo labronico negli […]

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La passione è capace di polarizzare i sentimenti dei tifosi in tempi brevissimi, in un’escalation di amore od odio difficile da prevedere e da gestire. Un’analogia capace di fotografare queste situazioni è quella del vulcano attivo, che accumula energia sino al momento dell’esplosione fragorosa, che può talvolta distruggere il vulcano stesso.

Il popolo labronico negli ultimi anni è sempre stato sotto pressione ed ha fatto incetta di tensioni, ultimamente attenuatesi ma non del tutto scomparse, tali quindi da poter esplodere improvvisamente per pregressa frustrazione.

Così la sconfitta col Perignano ha dato la stura ai cattivi pensieri che ci accompagnano ormai da anni e che erano stati accantonati per dare spazio al nuovo entusiasmo per la rinascita amaranto.

La squadra non ha mai convinto fino in fondo nonostante il primo posto in classifica, non è mai parsa padrona del campo, a parte nella sola partita vinta di goleada con l’ultimissimo Piombino.

Quella che speravamo fosse una cavalcata più o meno trionfale si è trasformata in un percorso a ostacoli a tratti imbarazzante, con avversari come Perignano, San Miniato Basso e Cuoiopelli che ci hanno fatto fare vere e proprie figure di merda.

In tutto questo è innegabile che le colpe maggiori siano dell’ormai ex allenatore, Francesco Buglio, che sabato scorso si è beccato una dura ma onesta contestazione, insieme a tutti i giocatori.

Le scelte del mister viareggino sono state spesso oggetto di discussione fra i tifosi, ma da parte nostra la linea da seguire è sempre stata quella di supportarlo, perché ingranaggio portante di questa rinascita e soprattutto perché al di là delle considerazioni personali, i risultati in un modo o nell’altro arrivavano.

Le prime perplessità si sono avute ascoltando interviste post partita in cui si accusava questo o quel giocatore e si addossavano colpe a chi criticava alcune scelte, perché a suo dire destabilizzavano l’ambiente.

La ciliegina sulla torta è stata affermare con convinzione che la partita pareggiata contro il Cenaia (con la squadra salvata da una meritatissima sconfitta soltanto da un gol su punizione di Vantaggiato al 95esimo) fosse stata la miglior prestazione dall’inizio del campionato.

TAC, la classica goccia che fa traboccare il vaso. I jolly a quel punto erano finiti e con la partita indecorosa di sabato, Buglio si è dato la zappa sui piedi, non sapendo più cosa fare o dire per mascherare la sua incapacità nella gestione della squadra amaranto.

Sia chiaro, nessuno si aspettava di vincere tutte le partite 5 a 0 perché siamo il Livorno, ma nemmeno di dover soffrire anche quest’anno contro squadre che si allenano 3 volte a settimana e che spesso, in casa nostra come in trasferta, giocano decisamente meglio di noi.

È anche giunto il momento di smontare l’alibi che troppo spesso viene tirato in causa sia dai tifosi che dagli addetti ai lavori, ovvero che le squadre contro il Livorno diano l’anima e per questo facciamo fatica a vestire i panni della strafavorita del torneo sul campo oltre che sulla carta.

Se una squadra di serie A giocasse il campionato di serie C, verrebbe surclassata? Capiterebbero certamente alcune partite più rognose, ma la differenza tecnica sopperirebbe l’agonismo atletico, anche perché per fare un altro esempio, altrimenti i Mondiali li vincerebbe sempre la Corea del Nord.

Siamo quasi a metà marzo e la nostra squadra non riesce a fare 2-3 passaggi di fila e se è vero che alcuni campi sono veramente infami e più che a calcio sembra di giocare a pingozzo, facciamo presente che le due sconfitte in cui siamo incappati, sono venute quando giocavamo all’Armando Picchi.

In squadra ci sono giocatori che giocavano in serie B e C l’anno scorso e gli altri sono ottimi giocatori di categoria; è mai possibile che tutto questo invece che essere un grosso vantaggio, sia addirittura diventato un handicap? Se Cristiano Ronaldo o Messi decidessero di andare a giocare in serie B, secondo voi non li prenderebbe nessuno perché non sono giocatori di categoria? Ma stiamo scherzando?

Buglio quindi ha fallito anche nella gestione del gruppo, andando nel pallone proprio quando aveva a disposizione tutti i calciatori della rosa, probabilmente anche perché abituato a gestire un gruppo con calciatori meno “ingombranti”.

Non a caso il miglior periodo della squadra è coinciso con l’assenza contemporanea dei tre big d’attacco: Torromino, Vantaggiato e Bellazzini.

A proposito di Bellazzini, quel che lo riguarda è emblematico: preso per fare il trequartista, è stato fatto giocare da mezz’ala più volte per farlo coesistere con tutti gli altri big ed è andato incontro a prestazioni insufficienti; l’altra domenica col Cenaia è stato il peggiore in campo ma ha giocato titolare (con Torromino subentrato, migliore in campo per distacco), sabato invece è entrato dalla panchina ed è stato uno dei migliori.

Ma l’allenatore non ce li ha sotto gli occhi tutti i giorni? Che valutazioni può aver fatto? Poi da quando i moduli valgono di più dei giocatori che si hanno a disposizione?

E per finire: perché non puntare su un “Undici” ben definito a cui apportare modifiche semplici solo in base agli infortuni e alle squalifiche? Perché si faceva più turnover noi che il Liverpool?

Comunque andiamo avanti, lasciamoci quel che è stato alle spalle e salutiamo Francesco Buglio augurandogli ogni bene, perché alla fine una parte del percorso della risalita l’abbiamo fatta insieme.

Passiamo perciò alla notizia del giorno, che ovviamente riguarda l’arrivo del nuovo mister, Giuseppe Angelini da Rimini (come il nostro Messia).

Il suo curriculum desta un’ottima impressione (ci sono anche due promozioni dalla serie D e tanto lavoro con i giovani come tecnico della Primavera di diverse squadre) e rafforza l’idea che la società si muova sempre nella direzione giusta, al di là degli errori che chiunque possa commettere, considerando che il calcio non è una scienza esatta.

Del resto abbiamo invocato a gran voce l’ingresso in società di persone al di sopra di ogni sospetto e ora che abbiamo Igor nella dirigenza, come si può avere anche il minimo dubbio che venga fatto tutto per il bene del Livorno? Diamo dunque il benvenuto a mister Angelini, augurandogli buon lavoro.

Forza Livorno ma soprattutto pisaMerda.

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Siamo in Eccellenza, o duri! https://www.ale-livorno.com/2021/11/11/siamo-in-eccellenza-o-duri/ Thu, 11 Nov 2021 14:05:52 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=521 Serata autunnale che presagisce acqua a secchiate quella di ieri, mercoledì 10 novembre. Allo stadio Armando Picchi, alle 20:30, scende in campo il magico Livorno, per il match degli ottavi di finale di Coppa Italia di Eccellenza Regionale. L’avversario di turno è l’Atletico Cenaia, squadra già affrontata e sconfitta in campionato e che attualmente è […]

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Serata autunnale che presagisce acqua a secchiate quella di ieri, mercoledì 10 novembre.

Allo stadio Armando Picchi, alle 20:30, scende in campo il magico Livorno, per il match degli ottavi di finale di Coppa Italia di Eccellenza Regionale.

L’avversario di turno è l’Atletico Cenaia, squadra già affrontata e sconfitta in campionato e che attualmente è in seconda posizione.

La formazione schierata dal nostro allenatore, Francesco Buglio, è obbligata a causa delle tante defezioni: otto infortunati (ultimo in ordine di tempo Torromino) e uno squalificato, Vantaggiato.

La squadra, considerando il contesto, gioca abbastanza bene, va in vantaggio e viene ripresa, scappa nuovamente, ma viene riacciuffata a pochi minuti dal novantesimo. Nei supplementari trova la forza per andare sul 3-2, ma a due minuti dal termine viene inchiodata sul 3-3 definitivo.

Questo pareggio di fatto ci estromette dalla competizione, a causa di un regolamento che sinceramente risulta abbastanza incomprensibile.

Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, ma la Curva Nord “Fabio Bettinetti” canta e incita l’Unione per tutti i 120 minuti. Si riscontra anche qualche momento di tensione quando qualche giocatore avversario esagera con i festeggiamenti e gli sberleffi nei confronti dei livornesi. A partita finita, viene espulso anche il nostro Giampà.

La partita di per sé è stata abbastanza bruttina, con il gioco spezzettato, continuamente interrotto da falli più o meno scomposti e da palloni spediti sugli spalti.

Vedere due passaggi in verticale di fila si è dimostrata una mera illusione e la nostra galleria del “Questo lo segnavo anch’io”, si è rimpinguata con una serie di occasioni gettate al vento. Ma ai giocatori amaranto c’è poco da rimproverare, visto che hanno finito stremati, dando fino all’ultima goccia di sudore.

È comprensibile dunque che al fischio finale lo stato d’animo dei tifosi fosse tendente alla nera incazzatura, con tanto di rimbombo di bestemmie e borbottii nell’antistadio della Curva, anche considerando il rango dell’avversario che certamente non è quello del Real Madrid.

Però a mente fredda, la rabbia deve giocoforza scemare, perché dobbiamo metterci in testa una volta per tutte che siamo in Eccellenza, con tutto ciò che ne consegue.

A questi livelli non possiamo aspettarci guizzi alla Igor, giocate alla Diamanti, fucilate alla Emerson o colpi di testa meravigliosi, come quelli che erano il marchio di fabbrica di un certo Cristiano Lucarelli.

Certo, abbiamo 2 o 3 giocatori in rosa che hanno numeri importanti, ma ieri fra l’altro non giocavano neanche. Tutti gli altri sono ottimi giocatori per la categoria e qualcun altro ancora potrebbe giocare anche in categorie superiori.

Parliamo di un calcio molto diverso da quello che siamo stati abituati a vedere negli ultimi 20 anni, ma per fortuna c’è una discontinuità evidente anche con le ultime due orripilanti stagioni disputate, in B e in C.

Da questo bisogna partire quando valutiamo le prestazioni della squadra, perché è ovvio che non faccia piacere uscire con il Cenaia in Coppa Italia in Eccellenza, ma le umiliazioni sono altre, come perdere 6–1 contro la Juventus U23, ultimi in classifica e con i punti di penalizzazione per stipendi non pagati.

Questa estate, con sofferenza e fatica siamo usciti da un incubo senza fine ed abbiamo giurato di essere finalmente pronti a ripartire tutti insieme, con passione ed entusiasmo.

La nuova società ha operato in tempi estremamente ristretti e lo ha fatto senza sbagliare un colpo, regalandoci una torta buonissima con diverse ciliegine. Allestire una rosa di giocatori subito funzionale alle ambizioni della piazza è comunque impresa ardua, ma per adesso siamo in vetta al campionato, nonostante sia più tosto di quel che molti di noi avevano ipotizzato.

Inoltre gli avversari sembrano moltiplicare le energie quando affrontano il Livorno e quasi tutti possono contare su formazioni affiatate e collaudate da tempo.

Quello che possiamo fare noi è supportare e sostenere fino alla fine i nostri ragazzi, molti dei quali avvertono quella “dolce pressione” alla quale non erano abituati in altre piazze e che meritano fiducia ed incoraggiamento incondizionati.

Godiamoci questa rinascita e il primo posto in classifica, il bel gioco verrà più avanti, mentre gli ultimi posti a ripetizione e lo stato vegetativo permanente ce li siamo lasciati finalmente alle spalle.

Forza Livorno sempre.

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Compattezza e fiducia https://www.ale-livorno.com/2021/10/20/compattezza-e-fiducia/ Wed, 20 Oct 2021 12:00:00 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=435 Dopo le prime uscite della compagine labronica si sono spese paginate di elogio a questo o quel giocatore, fiumane di articoli riguardanti i retroscena più insondabili. Insomma, tutti sono eccitati da questa nuova esperienza e ballano contenti sopra gli avversari passati e addirittura futuri, convinti della vittoria. Un pensiero parassitario, una sensazione sinistra però alberga […]

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Dopo le prime uscite della compagine labronica si sono spese paginate di elogio a questo o quel giocatore, fiumane di articoli riguardanti i retroscena più insondabili.

Insomma, tutti sono eccitati da questa nuova esperienza e ballano contenti sopra gli avversari passati e addirittura futuri, convinti della vittoria.

Un pensiero parassitario, una sensazione sinistra però alberga nel tifoso livornese, qualcosa che tutto il ritrovato eccitamento prova a ricacciare in fondo alla propria conoscenza.

Un virus pisano che lavora nell’ombra per cercare di rovinare il fegato ebbro di ponci a vela del malcapitato compagno. Lavora silenzioso per giorni, fintanto che il Sig. Ghinelli di Roma non fischia la fine del primo tempo di Armando Picchi – US Livorno.

A quel punto il virus si scatena, facendo leva su un’infezione incancrenita da 20 anni di passate stagioni; il sangue pompa velocemente ed il cervello si surriscalda e succede l’inevitabile.

Sgorgano i primi “che cazzo fai” all’indirizzo dei nostri giocatori, piovono insulti, si insinuano dubbi sulle capacità di questo o quello. Il parafulmine per eccellenza ovviamente è l’allenatore, reo di aver sbagliato la formazione, di aver messo troppi attaccanti, di averne messi troppo pochi.

Nel secondo tempo succede che il Livorno ribalta il risultato da 0-2 a 4-2, con i quattro gol nostri segnati dai due giocatori fuori categoria di questa squadra, ma nel dopopartita si riscontrano comunque mugugni e malumori.

E’ bene quindi chiarire alcuni aspetti:

  • l’allenatore ha a disposizione una rosa totalmente nuova e ci sta lavorando da poco più di un mese e la forma fisica migliore ancora è lontana;
  • abbiamo vinto tutte e 3 le partite di campionato e siamo ancora in gioco per la competizione della Coppa Italia di categoria (con altre 2 vittorie su 2 incontri disputati);
  • abbiamo in rosa diversi giocatori di livello superiore e un paio di questi sono stratosferici.

Dopo anni di inedia, bisogna RE-imparare ad amare il Livorno ed avere soprattutto un po’ di pazienza, perché questi ragazzi se lo meritano.

I tempi dei mugugni sono finiti, adesso è il momento di sventolare le bandiere.

Ovviamente solo dopo aver bevuto diversi ponci, unico rimedio per stroncare sul nascere il virus pisano!!

Forza Livorno

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La Farsa dell’Iscrizione del Livorno in Serie D https://www.ale-livorno.com/2021/07/23/la-farsa-delliscrizione-del-livorno-in-serie-d/ Fri, 23 Jul 2021 18:55:05 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=309 Come ormai è tradizione a Livorno, un’altra giornata decisiva da dentro o fuori, si è tramutata in un ennesimo rinvio, stavolta al 28 luglio. La domanda di ammissione al campionato di serie D è stata presentata, ma per l’accettazione dell’iscrizione ci sono parecchi dubbi, il principale dei quali riguarda l’indicazione dell’Armando Picchi come campo dove […]

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Come ormai è tradizione a Livorno, un’altra giornata decisiva da dentro o fuori, si è tramutata in un ennesimo rinvio, stavolta al 28 luglio.

La domanda di ammissione al campionato di serie D è stata presentata, ma per l’accettazione dell’iscrizione ci sono parecchi dubbi, il principale dei quali riguarda l’indicazione dell’Armando Picchi come campo dove disputare il campionato.

Infatti il Sindaco, che non finiremo mai di ringraziare, ha negato di nuovo la concessione dello stadio all’AS Livorno Calcio (qui il link di riferimento al comunicato del sindaco), dato che il solito Gherlone (a proposito: interessante il suo ritratto tinteggiato da Codice Rosso) ha parlato tanto, ma anche stavolta i soldi non si sono visti.

Un altro che non ha lesinato le parole è stato Aldo Spinelli. Contattato in serata da Telecentro2 all’interno della trasmissione Avanti Livorno, nella milionesima riedizione scadente del suo logoro repertorio, è riuscito a dire tutto e il contrario di tutto, prima nella veste di colui che ormai è fuori da tutti i giochi, poi per concludere nei panni dell’unico e solo padrone del Livorno.

Allucinante l’atteggiamento del Commendatore che ha inveito contro tutto e tutti, finendo per accusare il mondo intero di prendere in giro la famiglia Spinelli, che a sentir lui ha sempre fatto il bene del Livorno, nonostante l’irriconoscenza dei livornesi.

La condizione in cui versa il nostro Livorno non si presta più a queste sceneggiate e non si capisce dunque per quale motivo certa stampa continui a inseguire un uomo, che come lui stesso ha più volte dichiarato, non ha più niente a che fare con il Livorno, per dargli inoltre il solito copione da interpretare, senza cercare di arginarlo, senza mai metterlo di fronte alle fandonie che ci propina da anni.

Certi giornalisti del resto risultano enigmatici anche per altre questioni, come per esempio è accaduto nella giornata di ieri, quando Gherlone ha annunciato l’avvenuta iscrizione (che come detto al momento è soltanto una sua fantasia), mettendo di fatto tutto nelle mani di Luca Salvetti.

Ci si è appellati al “buon senso”, come per imbeccare il Sindaco a rispondere positivamente al liquidatore, facendo strabuzzare gli occhi ai tifosi amaranto che leggevano questi articoli completamente distaccati dalla realtà.

La stragrande maggioranza dei livornesi non si è mai fidata dall’attuale dirigenza societaria, un’accozzaglia di personaggi che fa del procrastinare ogni decisione a chiacchiere il proprio stile di vita, quindi proprio non si capisce come possa essere possibile che ci siano ancora persone che credano agli asini che volano.

In tutto questo delirio, il Sindaco Salvetti ha comunque interpretato il ruolo di garante “perfetto” della città che rappresenta e ha rimesso al proprio posto questi personaggi che hanno scambiato Livorno per Babbeolandia, ribadendo che senza un progetto sportivo serio ed un rilancio economico dimostrato nella realtà dei fatti, non ci sono i presupposti per sedersi ad un tavolo per progettare la rinascita.

Sinceramente siamo stanchi, siamo all’esasperazione e non si sa più come far togliere le tende a queste persone che non sono più gradite, se mai lo sono state.

Non chiediamo altro che di poter morire, consapevoli che senza i Gherlone, gli Aimo, gli Heller, i Mariani e soprattutto gli Spinelli, rinasceremo e saremo belli come mai lo siamo stati.

Dai Livorno, resisti con noi!

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La Situazione dell’AS Livorno Calcio a fine giugno 2021 https://www.ale-livorno.com/2021/06/29/la-situazione-dellas-livorno-calcio-a-fine-giugno-2021/ Mon, 28 Jun 2021 22:30:40 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=149 L’articolo uscito su Il Tirreno in data 22 giugno, a firma del giornalista Giulio Corsi, ha confermato quello che tanti livornesi pensano da tempo, ovvero che Spinelli è sempre rimasto alla guida dell’ormai decaduta AS Livorno Calcio e, soprattutto, che continua ad amministrare la società con totale mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi amaranto. […]

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L’articolo uscito su Il Tirreno in data 22 giugno, a firma del giornalista Giulio Corsi, ha confermato quello che tanti livornesi pensano da tempo, ovvero che Spinelli è sempre rimasto alla guida dell’ormai decaduta AS Livorno Calcio e, soprattutto, che continua ad amministrare la società con totale mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi amaranto.

Sulle colonne del sopracitato giornale, abbiamo potuto leggere di come l’imprenditore italo-svizzero (il secondo dell’anno) Tisone abbia provato ad acquistare il Livorno, con i soliti risultati di sempre, ovvero con la trattativa che si conclude con un nulla di fatto, causa rilancio sul prezzo finale da parte di Spinelli.

Quest’ultimo sostiene di voler vendere l’AS Livorno Calcio qualora si presentasse qualcuno di “affidabile” con in dote quasi 3 milioni di euro: ma da dove viene fuori questa valutazione?

Analizziamo gli asset che costituiscono il tesoretto del Livorno, partendo dal fatto che il prossimo anno, se ci sarà l’iscrizione, la compagine amaranto militerà in serie D:

  • La prima squadra dello scorso anno ha risolto i contratti a causa della retrocessione e la stessa sorte è toccata a tutti i giocatori che rientrano nella categoria professionisti.
  • Il settore giovanile negli ultimi anni è stato molto ridimensionato, facendo partire i giocatori più promettenti e non valorizzando mai il lavoro di chi è stato capace di creare con pochissimi mezzi delle squadre competitive, vedi Alessandro Doga.
  • I campi da gioco sono tutti affittati in varie realtà locali (CONI a Tirrenia e Banditella); le partite ufficiali sono disputate presso lo stadio comunale Armando Picchi.
  • I terreni di Fauglia (PI) dove far nascere “Livornello”, per adesso sono un centro sportivo che non esiste, visto che sono rimasti un semplice rendering; valore dichiarato 400 mila euro.
  • Il brand storico del Livorno Calcio, che proprio grazie a Spinelli ha perso di valore vertiginosamente negli ultimi due anni.

Le richieste assurde e parallelamente i continui dinieghi a qualunque trattativa seria, come quella con Livorno_Popolare o con l’imprenditore Yogesh Maurya, solo per menzionare le più recenti, rimarcano un’ulteriore certezza, ossia che da parte della società non ci sia nessuna volontà di vendere, facendoci rimanere ostaggi di questa persona.

Quest’agonia infinita deve fungere da monito per il futuro, deve ricordare a noi tifosi quanto sia profondamente sbagliato l’attuale “sistema calcio”, dato che una singola persona può permettersi di mancare di rispetto a un’intera tifoseria, a un’intera città, arrivando addirittura a schernirle per anni impunemente.

Il calcio deve essere sinergia tra le parti, i tifosi devono contare ed essere protagonisti, perchè solo in questa maniera si possono creare quei valori imprescindibili di appartenenza che sono alla base della Fede Amaranto.

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