BALDOeFIERO, Autore presso Alè Livorno Forum e Sito di Informazione Indipendente sul Livorno Calcio Sun, 03 Apr 2022 17:48:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.1 Anche per niente https://www.ale-livorno.com/2022/04/03/anche-per-niente/ Sun, 03 Apr 2022 17:48:13 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=658 Il Livorno di Angelini si presenta a Colle Val d’Elsa per sfidare la Colligiana. È la prima delle ultime tre partite che separano l’armata amaranto dal triangolare che decreterà le due promosse in serie D dei gironi toscani. È anche la trasferta più lunga del campionato, con circa 100 km di distanza dall’ombra dei Quattro […]

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Il Livorno di Angelini si presenta a Colle Val d’Elsa per sfidare la Colligiana. È la prima delle ultime tre partite che separano l’armata amaranto dal triangolare che decreterà le due promosse in serie D dei gironi toscani. È anche la trasferta più lunga del campionato, con circa 100 km di distanza dall’ombra dei Quattro Mori.

Sono due gli obiettivi da raggiungere: dimostrare che siamo il Livorno (dover ricordare Colle Val d’Elsa per una figuraccia non sarebbe bello) e mantenere alta la concentrazione, tenendo oliati gli ingranaggi della squadra in vista del gironcino finale.

Veniamo alla partita. L’arbitro Decimo di Empoli fischia l’inizio della contesa alle ore 15:00 e nei primi cinque minuti la Colligiana gioca nella metà campo del Livorno, che fatica ad uscire.

I ritmi però sono quelli di due squadre che si stanno ancora studiando e non appena gli amaranto riescono a far girare la palla uscendo dall’impasse, partono subito in contropiede e sfiorano subito il gol con un bel tiro in porta di Petronelli.

Dopo tre minuti, altro contropiede: cross di Frati per Gelsi che spara però alle stelle.

Si intravede con una mezza azione anche la Colligiana (tiro in area murato dalla difesa amaranto), alla quale risponde dopo due minuti Bellazzini: calcio di punizione dal limite che centra la parte alta della traversa.

Non c’è un attimo di tregua e il Livorno si rende nuovamente pericoloso ancora con un tiro di Petronelli a stretto giro di posta, ma il tentativo non ha successo.

Da questo momento in poi la partita cala d’intensità, con i padroni di casa che provano a spingere sulla fascia destra, dove però sbattono a più riprese su un Pecchia in evidente forma smagliante, mentre la squadra amaranto rifiata e si difende con ordine provando a ripartire in contropiede.

La chiusura della prima frazione è caratterizzata dal gioco tipico di questo girone dilettantistico infernale: tentativi di ripartenze non andati a buon fine per la scarsa cifra tecnica, palle lunghe e tante pedate.

Ma il Livorno non si fa più fregare da certe consuetudini e dona quanto riceve, senza arretrare di un millimetro, ormai perfettamente calato nella categoria.

Prima della fine del primo tempo, l’ultimo sussulto lo regala Bellazzini, che libero in area, riceve un pallone e spara in porta a botta sicura, con Chiarugi che però gli nega la gioia del gol respingendo in angolo.

Della Colligiana, in questo primo tempo, ricorderemo solo l’ammonizione di Soumah per una (dubbia, ndr) simulazione in area e il ragazzo della tifoseria locale che suona il tamburo, tra i più bravi percussionisti mai sentiti tra le fila delle tifoserie avversarie, un talento decisamente sprecato per il tifo organizzato nel calcio dilettantistico.

Nel secondo tempo il copione è simile, con il Livorno che entra in campo con il piglio giusto.

Dopo due minuti, con un fraseggio in contropiede Bellazzini-Vantaggiato-Petronelli, lo stesso Bellazzini viene servito e si ritrova a tu per tu con Chiarugi: tiro e pallone che si stampa sul palo, anche se il gioco era già stato fermato in precedenza.

Gli amaranto continuano a spingere, fin quando un tiro-cross di Pecchia, respinto ancora da Chiarugi, finisce sui piedi di Bellazzini, che serve Frati di tacco, il quale si esibisce in un carpiato perfettamente eseguito, tanto da guadagnarsi il calcio di rigore. Bellazzini va sul dischetto e sigla l’1-0 per la squadra labronica.

La Colligiana, che ha fame di punti, alza quindi il ritmo e anche la tensione nervosa. Il livello della partita torna ad essere quello meno divertente: calcioni, pedate, entrate al limite e qualche discussione accesa tra i giocatori, fra i quali si distingue il nostro Vantaggiato, che viene anche ammonito.

Al 31esimo però, il Dio del Calcio decide che è il momento di cambiare il corso di una partita che sembra chiusa. Su una palla alta vagante a centrocampo, Durante viene spinto, probabilmente fallosamente, e colpisce male di testa, lanciando la Colligiana in contropiede. Tiro in porta da parte dei locali e Mazzoni che respinge in corner con un buon intervento.

Nell’azione susseguente, una serie di rimpalli innesca una carambola e il pallone arriva in area piccola proprio sulla testa dell’accorrente Ciardini, che deve solo spingerlo in rete. Il resto del secondo tempo si risolve con un nulla di fatto, senza grosse occasioni da segnalare.

Il risultato finale è fissato sull’1-1 e tutto sommato è un pareggio giusto per quel che si è visto in campo.

Come al solito, in chiusura parliamo dei tifosi. Anche oggi, nonostante in palio non ci fosse alcunchè, circa 150 livornesi si sono presentati al seguito della squadra. Incitamento continuo e sventolio di bandiere per tutta la partita.

Anche per niente, ma il Livorno è il Livorno. Un applauso ai presenti, siete stati semplicemente meravigliosi.

Alè Livorno!

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Vi vogliamo così https://www.ale-livorno.com/2021/11/29/vi-vogliamo-cosi/ Mon, 29 Nov 2021 18:18:15 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=545 Piombino, domenica 28 Novembre 2021: il Livorno si riscatta dopo la pessima figura fatta con il San Miniato Basso e torna a conquistare i tre punti che non otteneva dal 6 Novembre, spazzando via le nubi che si stavano minacciosamente addensando intorno alla squadra. Sulla gara c’è poco da dire: un monologo amaranto durato tutti […]

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Piombino, domenica 28 Novembre 2021: il Livorno si riscatta dopo la pessima figura fatta con il San Miniato Basso e torna a conquistare i tre punti che non otteneva dal 6 Novembre, spazzando via le nubi che si stavano minacciosamente addensando intorno alla squadra.

Sulla gara c’è poco da dire: un monologo amaranto durato tutti i 90 minuti più recupero, un perentorio 6-0 nei confronti dei padroni di casa del Piombino, che nel primo tempo stentano addirittura a superare la propria metà campo, anche a causa del fortissimo vento a sfavore, ma che nel secondo tempo però non se la cavano poi tanto meglio, segno che gli agenti atmosferici c’entrano ben poco con l’andamento della partita.

Due le notizie rilevanti nell’immediato pre gara. La prima è che Mister Buglio non sarà presente in panchina perché febbricitante.

La seconda è che la partita inizia con circa 15 minuti di ritardo, a causa di alcuni problemi fisici accusati dal guardalinee che staziona sotto il settore riservato ai tifosi livornesi, in quanto nella Santa Barbara che si scatena all’ingresso delle squadre in campo, l’assistente dell’arbitro viene ferito (superficialmente e inavvertitamente) alla coscia da un petardo.

Il Livorno – che schiera un 4-2-3-1 con Torromino che torna a giocare dal primo minuto – gioca un primo tempo di grande intensità, dominando e andando a segno ben tre volte: colpiscono Ferretti, Apolloni e Torromino, su un rigore procurato da Nunzi.

Piombino non pervenuto: come detto in precedenza, complice anche un forte libeccio che blocca il pallone ai neroazzurri ogni volta che tentano un lancio in direzione di Pulidori, i giocatori della squadra di casa sono in totale balia degli amaranto e si fanno vedere soltanto in occasione di una punizione dalla media distanza uscita abbondantemente alla sinistra del portiere livornese.

Nel secondo tempo stesso parziale, stesso copione e stessi attori. Con altre tre reti (Ferretti, Ferretti, Apolloni) il Livorno chiude definitivamente la partita.

Si nota di più il Piombino, che in un paio di occasioni riesce anche ad entrare in area avversaria, tuttavia senza impensierire nessuno. Ci prendiamo la vittoria con un roboante 6-0 e il settore ospiti fa festa cantando “Vi vogliamo così!”.

A proposito del tifo, nel quarto d’ora in attesa dell’inizio ritardato della gara, sembrava di essere stati catapultati in un piccolo Maracanà: entusiasmo a mille, grande partecipazione da parte di tutti i presenti, la cortina densa creata dai fumogeni, il ritmo incessante dei tamburi, lo stesso coro cantato a squarciagola per minuti e minuti, bambini che sventolavano bandiere e striscioni appesi ovunque.

E poi lo scoppio dei petardi, che hanno si l’inconveniente di poter creare situazioni come quelle che hanno causato l’avvio di gara ritardato, con susseguente multa alla società, ma che ci riportano con la mente alle mille battaglie affrontate al fianco del Livorno e che creano un’atmosfera di tempi passati, nei quali eravamo conosciuti anche (soprattutto) come una tifoseria calda a bollore, con atteggiamenti spesso e volentieri sopra le righe, al di là del giusto e dello sbagliato.

Comunque anche durante la partita non c’è stato mai neanche un attimo di silenzio e nei momenti più concitati del tifo si sono sentiti rimbombare i cori quasi come ai tempi delle trasferte più partecipate in altre categorie, a testimonianza che il cuore batte sempre e batte forte, a riprova del fatto che siamo pronti a sostenere la squadra con ogni stilla di energia, per uscire dagli inferi del calcio in cui siamo stati mandati nostro malgrado.

La stampa parlava di 300 biglietti venduti pre-gara, ma secondo il parere di chi scrive, si contavano almeno 500 persone; probabilmente la possibilità di acquistare il biglietto in loco è stata sfruttata da molti livornesi al seguito.

Per finire ci sarebbero da fare anche un paio di considerazioni sul corposo e inspiegabile dispiegamento di forze dell’ordine (e mettiamoci anche gli steward, calati nel ruolo anche troppo perfettamente) in occasione di una partita di Eccellenza non considerata a rischio da nessuno, disputata in un campo sportivo (chiamarlo stadio è troppo) che quello si, presentava diverse pecche da un punto di vista della sicurezza per gli spettatori, che è bene ricordarlo, sono i fruitori dello spettacolo e non il problema da combattere.

Ma non roviniamo una giornata sportivamente riuscita con polemiche che farebbero solo leccare i baffi a chi ci vuole male.

Vi vogliamo così. Tutti.
Alè Livorno!

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Eccoci qua, siam qui per Te! https://www.ale-livorno.com/2021/08/29/eccoci-qua-siam-qui-per-te/ Sun, 29 Aug 2021 21:26:34 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=356 Decenni di attesa nella speranza di liberarsi del peggior presidente della storia del Livorno calcio. Mesi di false trattative, notizie riportate con leggerezza, dichiarazioni fuori luogo di personaggi che ancora non si capisce come possano stare in una società di calcio. Settimane di accese discussioni tra istituzioni, tifo organizzato, semplici tifosi, per capire quale fosse […]

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Decenni di attesa nella speranza di liberarsi del peggior presidente della storia del Livorno calcio. Mesi di false trattative, notizie riportate con leggerezza, dichiarazioni fuori luogo di personaggi che ancora non si capisce come possano stare in una società di calcio.

Settimane di accese discussioni tra istituzioni, tifo organizzato, semplici tifosi, per capire quale fosse la via da intraprendere, in pieno stile livornese, dove è sempre difficile arrivare ad una sintesi collettiva, nonostante l’obiettivo fosse lo stesso per tutti: tornare a parlare di calcio.

Finalmente, però, come ormai sanno anche i più malfamati gabbiani di piazza Mazzini, l’Unione Sportiva Livorno è risorta dalle sue ceneri come l’araba fenice e giocherà nel campionato d’Eccellenza Toscana, girone B, dove sarà ovviamente la strafavorita, almeno sulla carta.

Ma, come ben sappiamo ricordando il 1991, non sarà così semplice. Non tanto per il livello tecnico a noi sconosciuto, ma piuttosto perché giocare contro il Livorno a queste latitudini calcistiche fa sempre un certo effetto e anche la più piccola delle società metterà anima e corpo per fronteggiarci e metterci in difficoltà.

Però è proprio questo il bello del calcio: il pallone è tondo e Davide può battere Golia quando meno te lo aspetti.

Tolte le partire in casa che giocheremo di nuovo nel glorioso seppur vetusto Armando Picchi, le distanze che dovremo coprire andranno dagli 0km per giocare contro l’Armando Picchi, fino ai 107km da fare per andare a Colle Val d’Elsa per sfidare la Colligiana. Basterà quasi sempre percorrere la FI-PI-LI per seguire l’Unione in trasferta, chiaramente covid permettendo.

Da quanto tempo aspettavamo tutto ciò? Spinelli non c’è più. C’è un nuovo progetto. C’è una nuova dirigenza che per adesso si sta muovendo bene. C’è il nostro marchio storico. Si riparte dal basso, alla nostra maniera.

In città si respira un’aria di ritrovato entusiasmo, di fame di quel pallone che negli ultimi anni ci è stato negato. Sogniamo di riprenderci quella vita da stadio che tanto ci manca, anche per questioni legate alla pandemia. Non mancano residui di polemica ovviamente, ma chi scrive è abbastanza fiducioso che se i risultati arriveranno, quando saranno visibili a tutti, anche i più scettici torneranno a sostenere senza se e senza ma l’amato Livorno.

Negli ultimi giorni si è sentito parlare di campagna abbonamenti, di trasferte da fare con i figlioli, i nipoti e gli amici di sempre, alla faccia di tornelli e tessere del tifoso varie; delle trasferte a Cenaia o Perignano come se si fosse tornati ai tempi che andavamo a San Siro o all’Olimpico; del triangolare di Coppa Italia Toscana con Piombino e Armando Picchi, molto meglio della Coppa Italia vissuta negli ultimi anni sempre con vergogna nei professionisti; si fa un gran parlare dei nuovi calciatori che vestiranno l’amaranto, invece di pensare alle decine di squallidi personaggi che venivano a far parte della dirigenza.

Insomma, un’opportunità anche di rivivere il tifo con una certa euforia, alla livornese, come ogni serie dilettantistica ti permette di fare, nel rispetto comunque di ti chi ti ospita.

Pensateci: in tanti avevano paura di fare questa fine e invece tutto questo … non è bellissimo?

Eccoci qua vecchia Unione, siam qui per te!

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Il Buono, il Brutto e il Cattivo https://www.ale-livorno.com/2021/08/08/il-buono-il-brutto-e-il-cattivo/ Sun, 08 Aug 2021 05:19:18 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=341 Dopo l’annuncio a reti unificate della fine della Dittatura Spinelliana, chi segue costantemente le vicende amaranto, come noi di Alè Livorno, sa che ci stiamo finalmente proiettando nel futuro nonostante l’incertezza, ma purtroppo ombre del passato più o meno recente, continuano ad allungarsi su di noi. Sulla scena odierna abbiamo individuato tre personaggi, sperando che […]

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Dopo l’annuncio a reti unificate della fine della Dittatura Spinelliana, chi segue costantemente le vicende amaranto, come noi di Alè Livorno, sa che ci stiamo finalmente proiettando nel futuro nonostante l’incertezza, ma purtroppo ombre del passato più o meno recente, continuano ad allungarsi su di noi.

Sulla scena odierna abbiamo individuato tre personaggi, sperando che alla fine il primo l’abbia vinta sugli altri due.

Iniziamo dal “Buono”, il Sindaco Salvetti. Dopo aver fatto una conferenza con tanto di megafono in piazza Civica, aver revocato lo stadio all’AS Livorno Calcio, atteso con pazienza l’esclusione dalla serie D, si è ulteriormente esposto con una conferenza stampa in cui ha annunciato due cose importanti.

La prima è che ha istituito una commissione per valutare eventuali progetti societari e sportivi proposti da imprenditori affidabili. Di questa commissione, oltre allo stesso primo cittadino, faranno parte anche Osvaldo “Vozd” Jaconi e Roberto Tancredi, due personaggi che a queste latitudini non hanno certo bisogno di presentazioni.

La seconda è che attenderà fino alla metà della prossima settimana per ricevere tali proposte e che nel frattempo non verrà svelato alcun nome dei partecipanti, in attesa inoltre di capire in quale categoria il nuovo Livorno potrebbe giocare (si parla di Serie D o più probabilmente di Eccellenza).

Passiamo ora al “Brutto”, il Liquidator Gherlone. Questo signore sembra attaccato con le unghie e con i denti al Livorno, non si riesce a scrollarcelo di dosso neanche dopo che, pur di provare ad iscriverlo alla Serie D, ha presentato una domanda senza i requisiti fondamentali, come campo da gioco e pagamento dei vari debiti arretrati, facendoci escludere dal campionato.

Ovviamente tutto questo non ha stupito nessuno, vista l’assenza di credibilità manifestata fino ad oggi da questo figuro e dalla sua cialtronesca combriccola. Meraviglia invece la totale assenza di vergogna con la quale pare stia lavorando per ripiegare sull’iscrizione al campionato di Promozione.

Ci domandiamo: Gherlone non è il liquidatore che dovrebbe portare i libri in tribunale? Ma come si può continuare ad ignorare la volontà di un’intera città che non vuole avere più niente a che fare con questi personaggi?

Infine, rullo di tamburi, veniamo al “Cattivo”: Aldo Spinelli. “Mr. 9%” ci regala l’ennesima perla con il suo fare arrogante e sprezzante, non capacitandosi di come il Livorno possa essere stato escluso dal campionato, vagheggiando di presunti tesori nascosti nelle casse societarie e di terreni incolti e abbandonati, spacciati come centro sportivo.

Ma del resto la mistificazione è sempre stata la sua arma vincente, sarebbe pretendere troppo ci fosse una seria assunzione di responsabilità proprio ora che finalmente esce dalla nostra storia.

Da un lato quindi un Sindaco calmo e pacato, che lavora dietro le quinte in collaborazione con la Lega (Gravina) e con qualche imprenditore seriamente interessato (altrimenti perché dire “non faccio nomi”?).

Dall’altro invece, questa ciurma ridicola che cola a picco e non può permettersi che la società finalmente fallisca e trovi una giusta morte, probabilmente perchè l’armadio è saturo di scheletri.

Un liquidatore che gioca a fare il general manager dei poveri ed un ex presidente che sproloquia per far guardare il dito così che nessuno si accorga della luna, entrambi contando sul pressappochismo e sulla superficialità di chi avrebbe il dovere di far rispettare i regolamenti nel mondo del calcio. Ma noi siamo umili e ci accontentiamo di vederli sparire dai nostri radar.

Signori soci, che i terreni di Fauglia vi siano lievi.

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Il Livorno Calcio è Fallito. Il Calcio a Livorno No https://www.ale-livorno.com/2021/07/20/il-livorno-calcio-e-fallito-il-calcio-a-livorno-no/ Tue, 20 Jul 2021 11:22:30 +0000 https://www.ale-livorno.com/?p=293 Tutti noi ci stiamo chiedendo sempre più insistentemente quale sarà il destino dell’AS Livorno Calcio, se ci sarà una fine seppur dolorosa, oppure se continuerà questa agonia senza fine. È difficile stare dietro a scadenze debitorie, pseudo compra-vendite, iniziative “dal basso” per acquistare, tutelare, farsi portavoce. Pertanto vediamo di fare un po’ di chiarezza. Il […]

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Tutti noi ci stiamo chiedendo sempre più insistentemente quale sarà il destino dell’AS Livorno Calcio, se ci sarà una fine seppur dolorosa, oppure se continuerà questa agonia senza fine.

È difficile stare dietro a scadenze debitorie, pseudo compra-vendite, iniziative “dal basso” per acquistare, tutelare, farsi portavoce. Pertanto vediamo di fare un po’ di chiarezza.

Il 15 Luglio, sulle colonne di Livorno Today, è apparso un articolo con alcune informazioni interessanti, poi confermate nei giorni successivi in varie sedi (tra cui una diretta Facebook su Urban Livorno).

Il monte debitorio non è come si credeva fino a poco tempo fa di tre milioni di euro, bensì di quattro milioni. E ci viene da ridere pensando che per l’attuale dirigenza sembri impossibile trovare anche solo circa 900mila euro, necessari per saldare le pendenze più impellenti e garantire l’iscrizione alla serie D.

Inoltre questi 900 mila euro, che tra l’altro dovrebbero essere trovati entro il 22 luglio, sarebbero semplicemente un palliativo che farebbe gioco solo ai soci odierni, visto che per i tifosi questa soluzione è di gran lunga peggiore di un fallimento, perché significherebbe vivere almeno un altro anno di disgrazie con gli attuali personaggi del Circo Livorno al seguito.

Per finire non vediamo come sia possibile l’esito positivo di una vendita last minute, ricordando come sono naufragate le varie trattative all’apparenza più strutturate nel corso di almeno un decennio, con conseguente allontanamento di acquirenti più o meno attendibili, che anno dopo anno si sono presentati al cospetto di Aldo Spinelli, con una punta massima in questi ultimi mesi, nonostante IPGP abbia adesso una partecipazione pari al 10%.

In questo buio pesto, l’unica luce, per fortuna sempre più forte, non ha niente a che fare con i bilanci, ma prende vigore dalla ritrovata unità di tutto il Popolo Amaranto.

Nell’incontro tenutosi tra Sindaco, Curva, Club e Livorno Popolare (ne parliamo qui sul forum), seppur con la dovuta cautela, possiamo dire che si è arrivati alla conclusione univoca che se l’AS Livorno Calcio fallisse, dovrebbe rinascere come US Livorno, prendendone l’eredità, o per meglio dire riappropriandosene.

Che questo avvenga tramite l’acquisizione della società da parte di un nuovo acquirente ci crediamo poco. Che nasca un nuovo “soggetto” pronto a ripartire dalla terza categoria è masochismo puro, per quanto opzione romantica. Che Livorno Popolare ritorni in ballo da sola è alla stessa stregua, poco probabile.

Rimane una sola opzione: guardare oltre il proprio naso, iniziare a supportare (e perchè no, a sostenere anche economicamente) la Pro Livorno Sorgenti immediatamente, abbandonando definitivamente l’AS Livorno Calcio, senza aspettare che il nostro destino lo decida il sig. Gherlone, o peggio ancora colui che più o meno dolosamente, ci ha ridotto in questo stato.

Se poi avverà ufficialmente il fallimento dell’attuale società, ancora meglio, ma fino a quel momento, ogni tentennamento farà il gioco dei nostri nemici. Il Livorno siamo noi, riappropriamoci della nostra storia: tante divisioni, una fusione, poi 106 anni di gioie e dolori.

In poche parole: Unione Sportiva Livorno.

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