US Livorno – Maccarese 1-1

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Una marca di rasoi da barba? Un codice di una loggia massonica deviata? Non ci è dato sapere cosa si nasconde dietro all’enigmatica sigla W3 del Maccarese. Ma una cosa è certa: abbiamo sofferto anche a questo giro.

Pulidori 6,5
In due secondi passa dalla maledizione a vita dell’ultimo grado della scala Pinsoglio per essersi fatto trovare fuori dai pali su un cross innocuo, al processo di beatificazione per aver compiuto un miracolo sulla respinta a botta sicura.

Palmiero 4,5
Dopo la cappella contro il Tau riconferma la legge dell’Ardenza facendosi sverniciare sulle fiancate nel gol del pareggio dei rasoi W3. Straniero a casa sua.

Ghinassi 6
E’ ancora lui il vincitore del famoso concorso a premi per giocare titolare a fianco di Russo. Non farci l’abitudine che le prossime due potrebbe sempre toccare a Milianti, ma anche Vanigli, Cannarsa o Fanucci. Dipende dai partecipanti. Quasi quasi ci faccio un pensierino anch’io.

Russo 6,5
Nonostante il caldo tira fuori tutta la sua freddezza sovietica con un recupero provvidenziale. Nel finale concentra tutte le sue attenzioni nella difesa della qualificazione con la stessa solerzia dei suoi commilitoni con Mariupol.

Giuliani 5,5
Dietro non è che ci sa stare benissimo, in compenso si fa vedere spesso davanti. Ma si blocca ogni volta che arriva sul più bello. Coitus interruptus.

Apolloni 6
Il mister ha le idee così chiare che in un mese lo ha schierato trequartista, laterale nel tridente, e adesso mezz’ala. Il nostro Thor si adatta, però sono sicuro che anche lui sotto sotto starà pensando come tutti noi una cosa sola: boia che fava.

Luci 5
A parte il mister, anche i gabbiani – padroni incontrastati del litorale labronico nonché acuti intenditori di calcio – hanno capito che il nostro Andrea è arrivato all’ammazzacaffè da almeno due mesi. Ma lui dal tavolino non si vuole alzare e così è l’età a presentargli il conto e farlo uscire per infortunio dopo neanche mezz’ora.

Dal 34’ Gargiulo 5,5
Levassi di ulo da qui è il sogno di tutti, probabilmente anche il suo. In campo però non fa niente per renderlo reale.

Pecchia 6
Solito impatto violento con la partita. Ruvido con gli avversari, rissoso il giusto, si guadagna subito il cartellino giallo e poi resta sul filo dell’espulsione per novanta minuti. Una partita vissuta pericolosamente.

Dal 75’ Franzoni s.v.
Il mister lo inserisce togliendo uno dei tre omini ancora in grado di correre che abbiamo. A un tratto si ritrova a tu per tu col portiere, lo scarta a sua insaputa, ma prima di battere a rete preferisce buttarsi a terra per guadagnarsi il rigore. Risultato: niente gol e niente rigore.

Frati 7
E’ l’altro che ancora riesce a correre. E a segnare. Io lo farei giocare 90 minuti, ma se ho aperto una rubrica che si chiama masochismo amaranto è perché siamo imbattibili nel complicarci la vita. E infatti il mister lo toglie dopo un’ora.

Dal 60’ Giampà 6,5
Anche stavolta il difensore si rivela più pericoloso dei nostri attaccanti. La trasformazione in Martino Borghese è quasi compiuta.

Vantaggiato 4,5
In campo alterna 20 secondi di corsetta leggera a 4 minuti piegato sugli scarpini ad esercitarsi coi nodi alle stringhe. Ma come sempre il meglio di sé lo dà sempre a gioco fermo quando c’è da tirare fuori i coltelli per le risse. Solo il placcaggio simultaneo di Mazzoni e Toccafondi evita che il nostro prosciuttone si becchi l’ennesima maxisqualifica. Spacco bottiglia ammazzo famiglia.

Torromino 5
Visto il caldo asfissiante dopo l’assist dell’uno a zero apre sdraio e ombrellone sul ponte della nave e chi s’è visto s’è visto. Costa crociere.

Dal 71’ Bellazzini s.v.
Prende il posto di Torromino sulla sdraio. Neanche il tempo di spalmarsi la crema che il sole è già sceso e la partita finita. Tintarella di luna.

Dal 60’ Petronelli 6,5
Entra e fa un sombrero che è la cosa più bella vista oggi dopo la mega rissa del primo tempo. Visto che c’era poteva prestarmene uno anche a me che mi ero scordato il cappello a casa. Chapeau.

Mr. Angelini 4
Sta facendo la fine di tutti i suoi predecessori da tre anni a questa parte: dopo un mese che sono qua non ci capiscono più un cazzo. La confusione è tale che adesso possiamo solo affidarci alla fede di Frati. Sulle idee del mister o sulle botte di culo abbiamo già visto che non è il caso di farci affidamento. Lost in Livorno.

Nella foto: Petronelli con il suo sombrero.