Alza gli occhi e ci saremo noi!

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Nel giorno della Festa dei Lavoratori, allo stadio Porta Elisa di Lucca, gli uomini di mister Angelini si giocano la seconda gara del girone finale per la promozione in serie D.

La partita col Tau Altopascio è già di fondamentale importanza per rimanere aggrappati alla promozione diretta, dopo il passo falso casalingo contro il Figline Valdarno.

Per tutta la settimana i tifosi amaranto non hanno parlato d’altro che di questo incontro e la Curva Nord ha cercato di tenere compatto l’ambiente, provando a scuotere sia la squadra che la città.

Quindi ritrovo comune allo stadio per partire tutti insieme alla volta di Lucca, scelta di andare in gradinata per stare più vicino ai ragazzi in campo, necessità di convogliare la rabbia di ognuno in energia di gruppo, per cancellare la sconfitta contro il Figline tra le mura amiche.

I sostenitori amaranto hanno rispettato le attese, arrivando al Porta Elisa in più di mille: carovana di auto, poi breve corteo a piedi per entrare nel settore a loro riservato, tutti carichi a molla, con la sola voglia di cantare a squarciagola e sostenere la squadra.

Venendo all’incontro, mister Angelini schiera un Livorno a trazione anteriore, con la presenza di Vantaggiato e Ferretti dal primo minuto. È costretto a reinventarsi il centrocampo per via della squalifica di Luci e la scelta ricade su Pecchia, vero e proprio jolly della squadra, che viene schierato accanto a Gargiulo, oggi metronomo della squadra.

Il primo tempo purtroppo non è dei migliori e si rivedono i fantasmi della domenica precedente. Il Tau è una squadra organizzata (non si vince un girone d’Eccellenza per caso, ormai lo abbiamo capito) e nonostante abbia giocato solo il mercoledì precedente, non sembra accusare la stanchezza e attacca e difende in 10. Gli uomini di mister Bargellini, che sostituisce lo squalificato Cristiani, non sono mai veramente pericolosi, ma giocano con grande intensità e rischiano poco e nulla.

Si deve attendere la mezz’ora per iniziare a vedere azioni insidiose dei nostri ragazzi: prima Bellazzini con una pregevole rovesciata, poi Gelsi, impensieriscono il giovanissimo portiere del Tau (classe 2004).

Si va al riposo sullo 0-0, consapevoli che ci sarà da lottare e da soffrire per raggiungere l’unico risultato consentito oggi: la vittoria.

Il secondo tempo per fortuna vede subito gli amaranto più pimpanti e finalmente padroni del campo, anche se sul più bello le azioni più pericolose svaniscono nel nulla per un tocco di troppo o per la scarsa propensione a tirare verso la porta avversaria.

Tra le nostre fila però militano diversi giocatori fuori categoria e uno di questi ieri ha deciso di prendersi la scena: uno scatenato Daniele Vantaggiato, in meno di un quarto d’ora, piazza una tripletta terrificante che affonda gli avversari.

Al minuto 66, con una giocata che si vede fare soltanto in categorie superiori, manda a vuoto la difesa avversaria con un elegantissimo controllo e fa partire un perfetto diagonale che batte l’incolpevole Di Biagio.

Al minuto 76, sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti battuta da Gargiulo, sfrutta il liscio di un difensore del Tau per stoppare di petto e trafiggere senza pietà il portiere avversario.

Al minuto 79, si inventa una perla su punizione, scagliando un bolide da più di 30 metri sotto l’incrocio dei pali.

Il Tau colpito e affondato non si riprenderà più, anche se segnerà il gol dell’1-3 con Benedetti al 95esimo quasi senza che nessuno se ne accorga (nemmeno i giocatori in campo purtroppo).

Fanno festa i tifosi livornesi, anche oggi alle prese con il meteo che si diverte a far piovere solo nei giorni in cui giocano gli amaranto.

Fanno festa quei mille e passa malati d’amaranto che nonostante la categoria si prodigano a cantare per più di 90 minuti, agitando con orgoglio decine di bandiere labroniche.

Ancora una volta si rinnova il sodalizio squadra-tifosi che si è creato in poco tempo dalla rinascita; la felicità negli occhi dei ragazzi che vestono orgogliosamente l’amaranto è lampante e la voglia di saltare e cantare insieme ai loro supporters prende il sopravvento. Livorno è la mia vita.

Tutti sappiamo benissimo che non è ancora finita, che non possiamo abbassare la guardia proprio ora, ma è anche giusto che tutti ci godiamo questo momento, per poi ripartire di slancio e combattere la prossima battaglia.

Non sarai mai sola Vecchia Unione, per citare il nuovo coro: alza gli occhi e ci saremo noi!

Coraggio Livorno.