US Livorno – Ponsacco 4-1

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Mazzoni 6
In un incontro che per noi aveva un’importanza pari a quella di una partita del cuore della nazionale cantanti si scatena come Django. Nel primo tempo soffre di solitudine e inizia ad abbaiare ai cani a bordo campo per attirare un po’ di attenzione, nella ripresa sul 4 a 0 subisce un gol e se la rifà sul povero Giuliani, inondato di offese per 12 minuti consecutivi. Al novantesimo si getta nella mischia della rissa finale promettendo una morte lenta e dolorosa a tutti i giocatori avversari. E agli spareggi che combinerà? Psycho killer.

Giampà 7
Forte come un pilone di un ponte autostradale trasmette una sensazione di potenza tale che non pensi mai che si possa rompere. E invece esce per infortunio.

Dal 56’ Milianti 5,5
La barba non c’è più e ha perso tutti i suoi poteri. Quando se lo trova tra i piedi, il pallone sembra trasformarsi in un fastidioso oggetto appiccicoso, tipo le Big Babol sotto le scarpe.

Russo 6,5
Quel mattacchione di Coralli trasmette simpatia da tutti i pori, il nostro difensore sovietico lo ributta in fondo al mare senza tanti discorsi.

Giuliani 6,5
Stava andando tutto bene, corsa, assist, quattro a zero per noi.. e invece al primo errore le urla di Mazzoni lo rimpiccioliscono di dieci centimetri. Lui subisce tutto in silenzio, poi quando torna nello spogliatoio trova pure 1 kg di merda fumante nel suo armadietto. Bullizzato.

Pulina 6,5
Il mister si ricorda di lui come quando sistemi la credenza dopo una vita e ti accorgi di avere ancora quel servizio di tazzine che ti aveva regalato tua cugina nel Natale del 2004. Ritrovato.

Marinai 6
Quando da vestito pesi circa 23 kg e ti ritrovi a giocare titolare in Eccellenza l’obiettivo è sopravvivere. Più che calciare il pallone cerca di non farsi calciare da lui. In questo è bravissimo e torna a casa da mamma tutto intero.

Luci 7
Lì in mezzo al campo dirige il traffico con la disinvoltura di un Poncharello qualsiasi. Ogni tanto alza la paletta per i soliti controlli di routine ma è un pomeriggio tranquillo. Patente e libretto.

Gelsi 7,5
Sulla fascia è una specie di suricato molesto, come Timon nel Re Leone. Scappa via da tutte le parti, segna un gran gol e sputa in faccia a quel cattivone dello zio di Simba. Hakuna Matata.

Apolloni 6,5
Il nostro Kurt Cobain prima segna con un bellissimo stage diving dentro la porta, poi spacca la chitarra sulla traversa sfogando tutta la sua rabbia esistenziale. Come as you are.

Dal 61’ Ferretti 7
Da vero bomber navigato sa quando affondare il colpo. Entra e segna. Avrebbe fatto anche doppietta se non si fosse messo a scartare anche i raccattapalle dietro la porta.

Petronelli 7
Segna ed esulta sotto la tribuna cercando di udire le deboli grida del pubblico ultraottantenne. Poi lo speaker scandisce il suo nome attendendo una risposta ma il cognome non lo sa quasi nessuno. Di questo passo lo impareranno tutti presto. Anonymous.

Vantaggiato 6,5
Nello spuntino pre-partita esagera con il San Daniele e dalla sete, dopo la rete del vantaggio, si precipita verso la panchina tracannandosi 15 bottigliette d’acqua di fila con la foga di un dromedario giunto in un’oasi dopo quaranta giorni di deserto. Ma il suo stomaco è abituato a ben altri liquidi.

Angelini 7,5
Se ne sta tutta la partita seduto tranquillo in panchina, soddisfatto come un professore che ascolta gli studenti ripetere le sue lezioni a memoria. In fondo bastava poco.

Nella foto: la felicità di Gelsi dopo il gol.