anDiamo!

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La passione è capace di polarizzare i sentimenti dei tifosi in tempi brevissimi, in un’escalation di amore od odio difficile da prevedere e da gestire. Un’analogia capace di fotografare queste situazioni è quella del vulcano attivo, che accumula energia sino al momento dell’esplosione fragorosa, che può talvolta distruggere il vulcano stesso.

Il popolo labronico negli ultimi anni è sempre stato sotto pressione ed ha fatto incetta di tensioni, ultimamente attenuatesi ma non del tutto scomparse, tali quindi da poter esplodere improvvisamente per pregressa frustrazione.

Così la sconfitta col Perignano ha dato la stura ai cattivi pensieri che ci accompagnano ormai da anni e che erano stati accantonati per dare spazio al nuovo entusiasmo per la rinascita amaranto.

La squadra non ha mai convinto fino in fondo nonostante il primo posto in classifica, non è mai parsa padrona del campo, a parte nella sola partita vinta di goleada con l’ultimissimo Piombino.

Quella che speravamo fosse una cavalcata più o meno trionfale si è trasformata in un percorso a ostacoli a tratti imbarazzante, con avversari come Perignano, San Miniato Basso e Cuoiopelli che ci hanno fatto fare vere e proprie figure di merda.

In tutto questo è innegabile che le colpe maggiori siano dell’ormai ex allenatore, Francesco Buglio, che sabato scorso si è beccato una dura ma onesta contestazione, insieme a tutti i giocatori.

Le scelte del mister viareggino sono state spesso oggetto di discussione fra i tifosi, ma da parte nostra la linea da seguire è sempre stata quella di supportarlo, perché ingranaggio portante di questa rinascita e soprattutto perché al di là delle considerazioni personali, i risultati in un modo o nell’altro arrivavano.

Le prime perplessità si sono avute ascoltando interviste post partita in cui si accusava questo o quel giocatore e si addossavano colpe a chi criticava alcune scelte, perché a suo dire destabilizzavano l’ambiente.

La ciliegina sulla torta è stata affermare con convinzione che la partita pareggiata contro il Cenaia (con la squadra salvata da una meritatissima sconfitta soltanto da un gol su punizione di Vantaggiato al 95esimo) fosse stata la miglior prestazione dall’inizio del campionato.

TAC, la classica goccia che fa traboccare il vaso. I jolly a quel punto erano finiti e con la partita indecorosa di sabato, Buglio si è dato la zappa sui piedi, non sapendo più cosa fare o dire per mascherare la sua incapacità nella gestione della squadra amaranto.

Sia chiaro, nessuno si aspettava di vincere tutte le partite 5 a 0 perché siamo il Livorno, ma nemmeno di dover soffrire anche quest’anno contro squadre che si allenano 3 volte a settimana e che spesso, in casa nostra come in trasferta, giocano decisamente meglio di noi.

È anche giunto il momento di smontare l’alibi che troppo spesso viene tirato in causa sia dai tifosi che dagli addetti ai lavori, ovvero che le squadre contro il Livorno diano l’anima e per questo facciamo fatica a vestire i panni della strafavorita del torneo sul campo oltre che sulla carta.

Se una squadra di serie A giocasse il campionato di serie C, verrebbe surclassata? Capiterebbero certamente alcune partite più rognose, ma la differenza tecnica sopperirebbe l’agonismo atletico, anche perché per fare un altro esempio, altrimenti i Mondiali li vincerebbe sempre la Corea del Nord.

Siamo quasi a metà marzo e la nostra squadra non riesce a fare 2-3 passaggi di fila e se è vero che alcuni campi sono veramente infami e più che a calcio sembra di giocare a pingozzo, facciamo presente che le due sconfitte in cui siamo incappati, sono venute quando giocavamo all’Armando Picchi.

In squadra ci sono giocatori che giocavano in serie B e C l’anno scorso e gli altri sono ottimi giocatori di categoria; è mai possibile che tutto questo invece che essere un grosso vantaggio, sia addirittura diventato un handicap? Se Cristiano Ronaldo o Messi decidessero di andare a giocare in serie B, secondo voi non li prenderebbe nessuno perché non sono giocatori di categoria? Ma stiamo scherzando?

Buglio quindi ha fallito anche nella gestione del gruppo, andando nel pallone proprio quando aveva a disposizione tutti i calciatori della rosa, probabilmente anche perché abituato a gestire un gruppo con calciatori meno “ingombranti”.

Non a caso il miglior periodo della squadra è coinciso con l’assenza contemporanea dei tre big d’attacco: Torromino, Vantaggiato e Bellazzini.

A proposito di Bellazzini, quel che lo riguarda è emblematico: preso per fare il trequartista, è stato fatto giocare da mezz’ala più volte per farlo coesistere con tutti gli altri big ed è andato incontro a prestazioni insufficienti; l’altra domenica col Cenaia è stato il peggiore in campo ma ha giocato titolare (con Torromino subentrato, migliore in campo per distacco), sabato invece è entrato dalla panchina ed è stato uno dei migliori.

Ma l’allenatore non ce li ha sotto gli occhi tutti i giorni? Che valutazioni può aver fatto? Poi da quando i moduli valgono di più dei giocatori che si hanno a disposizione?

E per finire: perché non puntare su un “Undici” ben definito a cui apportare modifiche semplici solo in base agli infortuni e alle squalifiche? Perché si faceva più turnover noi che il Liverpool?

Comunque andiamo avanti, lasciamoci quel che è stato alle spalle e salutiamo Francesco Buglio augurandogli ogni bene, perché alla fine una parte del percorso della risalita l’abbiamo fatta insieme.

Passiamo perciò alla notizia del giorno, che ovviamente riguarda l’arrivo del nuovo mister, Giuseppe Angelini da Rimini (come il nostro Messia).

Il suo curriculum desta un’ottima impressione (ci sono anche due promozioni dalla serie D e tanto lavoro con i giovani come tecnico della Primavera di diverse squadre) e rafforza l’idea che la società si muova sempre nella direzione giusta, al di là degli errori che chiunque possa commettere, considerando che il calcio non è una scienza esatta.

Del resto abbiamo invocato a gran voce l’ingresso in società di persone al di sopra di ogni sospetto e ora che abbiamo Igor nella dirigenza, come si può avere anche il minimo dubbio che venga fatto tutto per il bene del Livorno? Diamo dunque il benvenuto a mister Angelini, augurandogli buon lavoro.

Forza Livorno ma soprattutto pisaMerda.