Piombino – US Livorno 0-6

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Facile vittoria su un campo senza erba, senza spalti, senza raccattapalle e senza righe. Praticamente un campo e basta.

Pulidori 6
La sua visuale della partita è più o meno la stessa che abbiamo avuto noi dalla televisione e cioè una merda. Con l’ultima in classifica si era immaginato un tranquillo pomeriggio di riposo e invece l’assenza di raccattapalle lo costringe a correre come non aveva mai fatto in vita sua. Come se non bastasse, alzare le braccia al cielo per sei volte dopo i nostri gol cosa gli ha procurato una sospetta infiammazione della spalla destra. Riguardati.

Franzoni 6,5
Il Piombino è così scarso che anche uno come lui può sentirsi a suo agio nel giocarci contro. Iniezione di fiducia. Ma forse non era solo quella. 5G.

Dal 75′ Pulina s.v.
Il mister lo fa entrare sul 6 a 0 chiedendogli di lasciare comunque il segno, lui mantiene la parola e si fa ammonire. Mi sa che hai frainteso.

Ghinassi e Giampà 6
Nelle ultime partite ne avevano combinate più di Stanlio e Ollio, oggi finalmente una meritata giornata di relax dedicata alla raccolta dei pinoli caduti dagli alberi attorno allo “stadio” Magona di Piombino.

Giuliani 6
Il rimbalzo del pallone sul terreno di gioco sfida ogni legge della fisica, compresa quella di gravità, e lui giustamente ci va in paranoia come durante un bad trip a base di mescalina finendo per rintanarsi impaurito nella sua area di rigore. Paura e delirio alla Magona.

Gargiulo 6,5
Lo chiamano regista ma non ha mai studiato cinematografia, tiene in mano le chiavi del centrocampo ma non ci è mai entrato e ha preso il diploma da geometra alle scuole serali solo perché è riuscito a copiare tutto l’esame di maturità. Ma giocare contro il Piombino lo aiuta a mascherare le sue false identità. Millantatore.

Apolloni 8
Gli avevamo chiesto un gol e lui ne fa due. Tornato negli spogliatoi i compagni gli chiedono quattro caffè e due pizze e lui porta sedici fiaschi di vino e quarantadue orate al forno. Miracolo a Piombino.

Nunzi 7
Il mister lo vuole sul lungolinea ma le righe non si vedono e il bimbo usa l’immaginazione. Lo fa anche il guardalinee alzando la bandierina utilizzando il sesto senso e il navigatore su Google Maps.
Borderline.

Pecchia 6,5
Grazie alla sua abitudine a giocare nei peggiori stadi di Caracas dopo Torromino è diventato il maggior consumatore di ignoranza sul campo di gioco. Ambientamento alla categoria pienamente riuscito.

Torromino 7
Prende un palo, che è anche l’unico accessorio esistente sul campo oltre alla rete, poi segna su rigore. Sul 4 a 0 dal nulla organizza su Telegram con i suoi amici calabresi un centro scommesse per una corsa ippica clandestina all’uscita della tangenziale di Crotone puntando tutto su Turbosud alla terza corsa. Affarista.

Ferretti 8
Al primo gol esulta correndo verso la panchina per abbracciare Buglio, ma la panchina non c’è e nemmeno Buglio. Poi sigla una bella tripletta, portandosi a casa il pallone ovvero una specie di Kipsta del Decathlon decorato con schizzi di fango indelebile e catarri solidificati grazie al lavoro degli agenti atmosferici e all’usura del tempo. Raggirato.

All. in seconda Bonatti 7

Buglio è rimasto troppo tempo a guardare i cantieri in Via de Larderel e si è preso un raffreddore, ma il suo vice non si fa scoraggiare e nonostante allo stadio di Piombino manchi tutto, compreso lo stadio, dopo mezz’ora la sua squadra ha già chiuso la pratica. Normalizzatore.

Nella foto il pallone da gara vinto da Ferretti.