Débâcle Amaranto

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Domenica 21 Novembre 2021: era nell’aria e alla fine è successo: il Livorno ha perso la sua prima partita della stagione. Sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto e, considerando l’oggettiva involuzione delle ultime settimane, siamo sorpresi fino a un certo punto.

Partiamo dall’inizio e analizziamo insieme la gara interna di ieri contro il San Miniato Basso, valevole per l’ottava giornata del girone B del Campionato di Eccellenza.

Il Livorno si schiera “ufficialmente” con un 4-2-3-1, che però, leggendo i nomi di coloro che scendono in campo e soprattutto vedendo le prime schermaglie della partita, assomiglia molto di più ad un 4-4-1-1.

Di contro, il San Miniato Basso, squadra che galleggia a stento in fondo alla classifica, si presenta gagliardo e combattivo, con il proprio Undici che da subito dimostra di avere le idee chiare su come comportarsi: in 10 a difendere, tatticamente ordinati e pronti a sfruttare ripartenze e palle inattive.

Il primo tempo è un monologo amaranto, almeno per quanto riguarda il possesso palla e le sortite offensive.

Tuttavia i ragazzi di mister Buglio continuano a dimostrare la poca concretezza delle ultime uscite e assistiamo a tratti, in maniera anche frustrante, ad infiniti tocchi, retropassaggi, colpi di tacco e veli, che però non portano a niente.

Forse manca la personalità, forse mancano le idee, probabilmente è un mix di entrambe le cose; fatto sta che per 40 minuti non assistiamo a nulla di pericoloso (tolto un liscio clamoroso di Nunzi a due passi dalla porta in avvio di gara), fino a che Gelsino stampa sulla traversa un bolide da calcio di punizione.

A quel punto il Livorno prende coraggio e alza il ritmo, anche se il primo tempo è agli sgoccioli, e riesce a fallire una clamorosa occasione con Nunzi (ancora lui) che servito da Ferretti in area piccola, spara alto sopra la traversa a porta praticamente vuota.

Finisce la prima frazione di gioco. Partita bruttina, ma tutto sommato in controllo, con gli ospiti che non sembrano particolarmente interessati a dare una svolta alla loro gara.

Breve digressione: nelle prime partite di stagione c’eravamo abituati a vedere dei secondi tempi in cui i nostri avversari crollavano fisicamente, mentre i nostri venivano fuori alla distanza.

Era normale, considerando che noi abbiamo praticamente tutti giocatori di categoria superiore, che si allenano tutti i giorni e di mestiere fanno i calciatori, mentre spesso gli avversari timbrano il cartellino come noi tifosi e giocano più per passione che non per una remunerazione economica.

Però, nell’involuzione sopracitata delle ultime settimane, abbiamo assistito sempre di più ad un ribaltamento della situazione, con i nostri contendenti che entravano in campo galvanizzati e gli amaranto costretti a subire, spenti e spaesati.

La partita di ieri purtroppo non ha fatto eccezione e anzi questa tendenza si è addirittura accentuata ed ha contribuito a sancire il primo stop dell’Unione.

Infatti il San Miniato ha continuato a fare la stessa partita ordinata del primo tempo, con l’aggiunta di alcuni accorgimenti tattici azzeccati dal loro allenatore ed il Livorno invece, rimasto mentalmente negli spogliatoi, ha regalato uno spettacolo indecoroso ai propri tifosi: posizioni in campo completamente saltate, giocatori che rincorrevano casualmente e inutilmente ogni pallone, confusione totale in ogni azione.

Il risultato finale è stato vedere i nostri ragazzi sfiniti atleticamente dopo neanche un quarto d’ora, rinchiusi nella loro trequarti, senza mai riuscire a reagire all’imbarazzante superiorità del San Miniato Basso.

In questo clima da 0-0 che iniziava a stare stretto agli ospiti, ci si è messa anche la pioggia battente a deprimere ancora di più la situazione e come un segno del destino, è arrivato un uno-due micidiale nel giro di 4 minuti da parte del San Miniato Basso, che capitalizzando al meglio due palle inattive, si è ritrovato incredibilmente avanti con il doppio vantaggio.

Sulla rete dello 0-2, i tifosi amaranto sono stati anche costretti a sorbirsi l’esultanza sfrenata della punta ospite, che è andata ad esultare sotto la tribuna come un invasato, seguito a ruota da tutti i suoi compagni.

L’Unione ha accusato il colpo e non è più riuscita a reagire; neanche gli ingressi di Torromino e Durante prima e Frati poi, hanno sortito l’effetto sperato, con i tre subentranti che sono stati risucchiati nel gorgo del caos amaranto.

Senza altri sussulti se non quelli derivanti dagli ospiti, più volte vicini al terzo gol, è così finita una partita dove non ha funzionato nulla in casa labronica.

Il tempo di chiamare la squadra sotto la curva per prendersi i meritati fischi e i giusti insulti ed è scoppiato un vero e proprio temporale, dando il colpo di grazia ai tifosi livornesi, a degna conclusione di una giornata veramente del cazzo.

Le difficoltà del Livorno ormai sono lampanti e sotto gli occhi di tutti, soprattutto degli avversari, che ormai giocano contro di noi senza più timori reverenziali e anzi, psicologicamente ci fanno a pezzi senza difficoltà.

Questo è inammissibile, perché se è vero che le partite non si vincono solo perché ti chiami Livorno, è altrettanto chiaro che non puoi chiamarti Livorno se non lotti e non tiri fuori le palle.

Il blasone lasciamolo agli altri, noi dobbiamo vincere il campionato sputando il sangue perché è quello il nostro DNA; se qualcuno ha paura, vuol dire che non è degno di indossare la maglia amaranto, quindi medaglina e arrivederci.

Il tempo per rimediare c’è, visto che a breve si aprirà la finestra del mercato invernale; siamo convinti che la società, che fino ad ora ha dimostrato di saper lavorare bene, non si farà sfuggire questa occasione, perché abbiamo un unico obiettivo e non vogliamo neanche pensare di non raggiungerlo.

Ultima considerazione su mister Buglio: le colpe non saranno soltanto sue, ma la squadra sta peggiorando a vista d’occhio e non si può fare finta di nulla, con le attenuanti della poca amalgama e delle assenze che ormai stanno venendo meno. Esclusi dalla Coppa Italia per mano del Cenaia, pareggio assurdo con il Cuoiopelli in 11 contro 9, sconfitta in casa contro l’ultima in classifica.

Per noi il suo tempo sarebbe già esaurito, del resto paga sempre l’allenatore per tutti, ma se la società dovesse concedergli un’altra opportunità, che la colga al volo, perché ormai i jolly sono stati già tutti giocati.

Forza Vecchia Unione.