US Livorno – Cenaia 3-2

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Malinconico ritorno al masochismo dei nostri con una sofferenza nel finale che non vedevamo dall’anno scorso. Del resto come canta Cesare Cremonini “da quando Porcino non gioca più /non è più domenica.”

Pulidori 6,5
Dopo un primo tempo passato in baracchina bianca tra un caffè, un amaro del capo e uno Jagermeister, è costretto nella ripresa a infilarsi i guantoni e rispondere ai tiri del Cenaia. Al 92′ sul tiro a porta vuota riesce a deviare il pallone con la forza della mente grazie a una formulina di magia nera imparata da Mazzoni. Mago Otelma.

Palmiero 6,5
Il mister lo schiera terzino a sua insaputa, lui si arrangia, sfiora il gol e soffre nel finale horror sgranando il rosario delle preghiere dedicato al sacro cuore della Vergine Maria donatogli da Paolo Brosio dopo un festino a base di sesso, droga e visioni mistiche. Almeno ha funzionato.

Giampà 5,5
Sul gol del 2-1 viene schiacciato come un fungo sull’erba. Attenzione a non fare la fine di Porcino.

Franzoni (Premio M&M) Masochista del Match
Entra a cinque minuti dalla fine e segna nella sua porta. Non riesce a farsene una ragione e passa i restanti 5 minuti con le mani nei capelli in preda alla disperazione rischiando di farcene prendere un altro. Delittuoso.

Ghinassi 6,5
Segna per caso di stinco andando a esultare sotto la Nord. Per il resto della partita invece pensa a divorarsi quelli del Cenaia, di stinchi. Però anche quelli della Coop non sono male. Pensaci.

Fontana 6
Nata a Monza nel 1977, Federica Fontana è una conduttrice televisiva, modella e blogger, ha partecipato a diversi programmi sportivi come Controcampo, Guida al campionato, Stop & Gol, e ha posato per il calendario sexy della rivista GQ nel 2003 insieme a Fernanda Lessa. Attualmente ospite fissa a Pressing su Italia 1, nel tempo libero pratica yoga e gioca nell’Unione Sportiva Livorno con il falso nome di Federico. Motivo per cui dopo gli allenamenti si fa sempre la doccia a casa. Transgender.

Apolloni 6,5
Titolare a furor di popolo il nostro vichingo lotta contro i flutti a centrocampo come un’imbarcazione in tempesta nel Mare del nord. Peccato che il capitano della nave non abbia ancora capito a cosa servono i centrocampisti in questo giochino. Ci arriverà?

Nunzi 6,5
Vincitore del premio “Un giorno da titolare nell’US Livorno”, gioca con la felicità di un bimbo al luna park, guadagnandosi un calcio di rigore, due giri gratuiti sul tagadà, e portandosi a casa un pesce rosso con il tiro al bersaglio. Esce in lacrime prendendosela con papà Buglio per non avergli lasciato il tempo di giocare con l’autoscontro.

Gargiulo 5,5
Da quando ha scoperto che le partite possono terminare anche senza il suo sigillo finale è entrato un po’ in depressione.

Torromino 6,5
Mi risveglia ricordi d’infanzia sopiti di antiche calcettate con squadre squilibrate, dove mi ritrovavo a giocare con sufficienza, sperando nel gol degli avversari per rendere la partita più interessante. Caro Hulk, forse non lo sai ma qui noi, a masochismo e sofferenze varie abbiamo già dato. Quindi poche storie e buttala dentro. Grazie.

Vantaggiato 6,5
Segna dopo appena tre minuti in piena digestione post-prandiale il rigore dell’uno a zero ed esulta emettendo un rutto in faccia al portiere che sapeva ancora delle tagliatelle funghi e salsiccia divorate due ore prima. Poi sonnecchia sulla trequarti con la coperta sulle gambe. Ma il Toro c’è e alla bisogna interviene sempre. Tipo quando salva un gol sulla linea. No pasaran.

Ferretti 7
Per senso del gol ed esultanza spropositata mi ricorda Filippo Inzaghi. Se penso che siamo andati a cercare gli attaccanti nei nightclub di Amsterdam o nei saloni di bellezza brasiliani quando avevamo in casa uno come lui mi entra ancora un giramento di palle in grado di soddisfare per sempre il fabbisogno energetico prodotto dalle fonti sostenibili del pianeta.

Dal 68′ Bellazzini 6
Non è buonissimo, lo sappiamo, però con un aggiuntina di caffè o di cacao anche il latte di soia può avere il suo perché. Mister perché non ci proviamo?

Buglio 5,5
Prima della partita aveva dato precise indicazioni alla squadra dicendogli: “fate un po’ il cazzo che vi pare.” I giocatori lo prendono alla lettera e dopo un primo tempo giocato a calcio decidono nella ripresa di dedicarsi al Padel. Brutta scelta.

Nella foto: una bella immagine di Federico Fontana nel post-partita.