Tattico ha scritto:spiritual ha scritto:Zottoli
mi meraviglio che tu dica che si sta andando verso un 442. Se parli di quello di Venezia in realtà è un 424 e può essere schierato solo come arma della disperazione in certi scorci di partita e contro squadre con basso livello tecnico. Un altro 442 escluderebbe uno tra Marras o Marsura e questo mi sembra un suicidio bello e buono. La miglior formazione per valorizzare le qualità (e la forma, attenzione!) dei due esterni è il 433 che fino a ora, porco mondo, non hai potuto fare perché l'interprete principale del ruolo a centrocampo tra Luci e Agazzi è quel Viviani che io chiamo Gavitello per il fisico. Se lui dimagrisce e corre avremo la formazione top e a parer mio ci sarà da divertirci sia che in panchina rimanga Breda o venga un altro. E' vero che fino a ora potevi metterci Angelo, ma probabilmente non sembrava preparato per partire dal primo minuto in un ruolo così delicato, mentre Del Prato, altra possibilità, fa faville sulla fascia in coppia con Marras. Come levare uno dei punti di forza della squadra?
No; occorre Gavitello e tra due settimane,Dio Bongo, sarà in forma, sennò vuol dire che gli importa una sega.
Il 433 lo potevi fa’ anche da iniziò campionato
Zima
Gonnelli Boben Bogdan Porcino
Del Prato Luci Agazzi
Marras Braken Marsura
Gonnelli può giocare in quel ruolo, sennò ci puoi mettere Morganella e Gonnelli a giocarsi il posto con gli altri centrali.
Davanti devi giocare con 3 attaccanti di cui gli esterni sono imprenscindibilmente Marras e Marsura, un c’ e’ altre soluzioni, il 442 con Marras e Marsura più indietro e due pennelloni lo puoi fare giusto mezz’ ora con la Juve Stabia o similari.
Non è del tutto esatto. Marras e Braken erano disponibili dalla terza di campionato, Marsura dalla seconda. Hai iniziato come avevi finito l’altro anno, con la difesa a tre dove tutti si era contenti dell’acquisto di Boben e della conferma di Di Gennaro e Bogdan. Compri un veterano come Morganella e lo metti subito in panca? Tre mesi dopo si ragiona bene ma all’inizio nessuno metteva in dubbio quello schieramento. Nella seconda cambi formula, ti piazzi a 4 dietro e se Mazzeo non sbaglia il rigore pareggi dominando con il Perugia. Bogdan si infortuna, entra Gonnelli e fa una cappellata. Gonnelli ritorna in panca le partite successive e nessuno ha avuto niente da ridire.
Due gare non fortunate, potevi aver fatto due punti, pazienza.
Ma dopo queste due battute a vuoto ad Ascoli i nuovi acquisti Braken e Brignola vengono subito buttati azzardatamente in campo. È stata questa, a mio parere, la partita con le scelte più scombinate da parte di Breda e la vera occasione persa per trovare prima l’assetto giusto.
Poi, nel momento in cui cominci ad avere dei dubbi, con Pordenone e Cosenza fai 4 punti e ne meritavi 6. Da notare che si è tornati a giocare con difesa a tre e la solita coppia di mediani, non con il centrocampo a tre e siamo andati bene. Quindi, le tattiche sbagliate quali sono e il modulo giusto quale è? Siamo alle partite con Salernitana e Chievo. Solito schieramento, la squadra gioca bene, crea e segna ma grazie agli errori dei portieri e di Di Gennaro le perdi incredibilmente. Nel frattempo c’è stata una grandinata di infortuni, vengono valorizzati Marras e Marsura- che non hanno mai segnato così tanto in passato- viene lanciato Del Prato e accantonato Morganella.
Le ultime gare ce le ricordiamo bene, la squadra è andata in caona (ricordiamoci il derby dove siamo stati rintanati a lungo dietro) e ha gioato con poco coraggio con esclusione del secondo tempo con lo Stabia. Si dirà che il coraggio te lo deve dare l’allenatore ed è una giusta obiezione. E magari proprio per dare un segnale in tal senso e per invertire l’andazzo in trasferta, ma commettendo nei fatti un errore tattico, ha confermato il 4-4-2 sbilanciato con due attaccanti di peso. Le critiche sarebbero state anche maggiori se non confermavi il modulo e perdevi lo stesso. Con un attaccante bono invece che due così (Braken smentiscimi) non eravamo a questo punto. Comunque con l’ingresso di Viviani, finora non disponibile, potrai giocare con il 4-3-3 che, concordo pienamente, è il modulo più equilibrato per noi.
Ma alla fine, come ha detto giustamente Forever, al di là dei moduli conta l’atteggiamento mentale e non è che prendi sicurezza perché l’allenatore è una ghignarola e hai paura che t’attacchi al muro. Chi fa questi discorsi un è mai entrato in uno spogliatoio. La sicurezza ti deriva dal fatto che sei convinto della tua forza, ti fidi dei tuoi compagni e anche, nota bene, dell’allenatore e allora te la giochi al massimo. Se giochi pensando che davanti le sbucciano tutte, il portiere è una mezza bua, l’allenatore non indovina la formazione o i cambi, allora perdi certezze, riferimenti e rendi la metà del tuo potenziale. A Livorno, a Milano o a Parigi. Con il 4-3-3, il 4-4-2, il 3-4-3 e quant’altro.
Come si rimedia? O fai come fanno tutti in questi casi e come vole il popolino (e parte dei media) e cacci l’allenatore o lo supporti con la struttura e la forza della società. Soluzione, quest’ultima, per me largamente preferibile.
Ma la società è davvero forte?